Nell’edizione del 1955 della Milano-Taranto, disputata il 19 giugno e vinta da Francisci su Gilera 500 4 cilindri, Maoggi vince la classe 125 con la Ducati GS classificandosi 21mo assoluto; terza della 125 è la Ducati di Falconi.
Ma è nella classe 100 che la Ducati impone il marchio della propria supremazia: Degli Antoni vince la classe in sella alla Marianna GS 100 di Taglioni, classificandosi 16mo assoluto davanti ai compagni Villa, Scamandri, Spaggiari e altri 8 piloti su moto di Borgo Panigale; in definitiva nella classe 100 dal primo al tredicesimo erano tutti piloti Ducati con l’unica eccezione di Armando Giacchetta su Ceccato che occupò l’ottava posizione.
Ed in effetti è proprio il piazzamento di Giacchetta che giustifica lo strano titolo di questa nota perchè anche la Ceccato era una creatura di Taglioni.
Ricordiamo infatti che Fabio Taglioni nel 1947, prima di decidere per il progetto di un motore 500cc 4 cilindri per automobili, aveva pensato di discutere una tesi su un motore monocilindrico da 75cc. Questo 75, denominato MISTERO, in origine aveva la distribuzione ad aste e bilancieri; poi fu riprogettato come bialbero ed infine il progetto fu semplificato realizzando un monoalbero con comando a cascata di ingranaggi ed assunse la denominazione di TORNADO.
Nel 1949 Taglioni ottenne un incarico all’Istituto Tecnico Alberghetti di Imola e decise di realizzare il suo motore con la collaborazione dei suoi allievi; i disegni furono realizzati in parte all’Istituto ed in parte a casa dello stesso Taglioni, così come la realizzazione materiale del motore che vide così la luce nel 1952.
Ma l’insegnamento non faceva per lui ed incominciò ad offrire la propria collaborazione a varie case motoristiche. Ebbe un’offerta dalla Benelli ma rifiutò di trasferirsi a Pesaro. Offrì il progetto della sua 75 anche al conte Boselli, titolare della Mondial e appassionatissimo di corse; questi però non aveva alcun interesse per la classe 75 ma era però interessato alle capacità del progettista pertanto prese una decisione salomonica: assunse Taglioni e contemporaneamente suggerì a Ceccato di acquisire il progetto della 75, garantendo di concedere a Taglioni l’autorizzazione a seguirne lo sviluppo. Questa strana forma di collaborazione sarà tanto più evidente quando alle Milano-Taranto si vedranno le aree destinate all’assistenza condivise tra Ceccato e Mondial.
La Ceccato 75 Sport vedrà la luce al Salone di Milano del 1954; il motore era un monocilindrico verticale 4 tempi, alesaggio x corsa = 45 x 47, monoalbero, molle a spillo; le valvole inizialmente sono inclinate a 90°, alla fine dello sviluppo saranno a 75°; 4 marce; erogava 7CV e sviluppava una velocità di circa 140 Km/h. Inizialmente il prototipo della Ceccato 75 adotta il comando della distribuzione a catena per poi ritornare alla cascata di ingranaggi.
La Ceccato 75 sviluppata da Taglioni, che avrà anche una versione 100cc e una versione bialbero, si distinguerà particolarmente nelle gare di gran fondo (Milano-Taranto e Motogiro).
La 100 bialbero, realizzata in unico esemplare, aveva un regime max di 11.500 giri contro i 10.500/11.000 del monoalbero.
Dal 75 di Taglioni sarà derivata tutta una famiglia di moto di serie che spazierà dalla 100 alla 175 passando per la 125.
L’esordio avvenne alla fine di Novembre del 1953 nel Chilometro Lanciato di Monza; Angelo Marelli si impose nella propria classe a 114,,265 Km/h di media. Altri record saranno battuti nel 1954 a Castelfusano.
Nel 1956, dopo alcuni successi parziali, la Ceccato 75 vinse la propria classe alla Milano-Taranto con Vittorio Zito mentre Orlando Ghiro vinse nella stessa classe il Motogiro, avendo come avversarie le fortissime squadre Laverda e Capriolo.
L’efficienza e la competitività di questa piccola moto saranno dimostrate anche dal fatto che, anche dopo la chiusura dell’azienda, risultò ancora vincente conquistando 2 titoli italiani classe 100 Formula 2 nel biennio 1962/63 e 2 titoli del Campionato della Montagna classe 75 nel 1965/66 a oltre dieci anni dalla sua presentazione.