Contrariamente a quel che in genere si crede, la prima 500 2 tempi che vinse un gara iridata non fu la Yamaha di Saarinen il 22 aprile 1973 al Gran Premio di Francia … torniamo indietro di qualche anno: il 14 agosto 1971 si disputava a Dundrod il Gran Premio dell’Ulster, decimo appuntamento del motomondiale 1971.
Non tutti i team erano presenti alla gara perché ormai i titoli iridati delle maggiori cilindrate erano matematicamente assegnati ma anche perché l’Ulster in quel periodo era turbato da sommosse; tra gli assenti di rilievo Giacomo Agostini con la MV Agusta.
La vittoria nella 500 andò al pilota australiano Jack Findlay su Suzuki 500 bicilindrica 2 tempi; curiosamente al momento della premiazione venne suonato l’inno francese anziché quello australiano dato che correva con licenza francese.
Fu la prima vittoria di Findlay in un Gran Premio che poi quell’anno si classificò 5° in campionato.
E si trattò anche della prima vittoria nella classe regina di una motocicletta dotata di motore a due tempi.
Fu anche l’ultima volta che il Gran Premio motociclistico dell’Ulster ebbe validità mondiale.
Jack Findlay (Shepparton, 5 febbraio 1935 – Mandelieu, 19 maggio 2007) per anni è stato ritenuto il pilota privato più veloce, quantomeno il più rappresentativo, del Continental Circus.
Continental Circus era la denominazione con la quale veniva indicato quel gruppo di persone (piloti, familiari, meccanici, amici accompagnatori, ecc.) che, negli dopo la seconda guerra mondiale fino ai primi anni ‘80, si spostavano con mezzi propri (furgoni, camper, roulotte) da un circuito all’altro per partecipare alle competizioni internazionali comprese quelle iscritte nel calendario del Motomondiale, conducendo una vita da nomadi.
Findlay aveva debuttato nelle competizioni mondiali in sella ad una Norton Manx nel 1958. Per i primi punti iridati dovette attendere sino al 1961, anno in cui riuscì a conquistare due piazzamenti, 5° al Sachsenring e 6° a Monza.
Come quasi tutti i piloti dell’epoca Findlay ha gareggiato in diverse classi, con le moto più disparate: Aermacchi, AJS, Bridgestone, Bultaco, Jada, Jawa, LinTo, Matchless, Mondial, Norton, Seeley, Suzuki, Yamaha.
Nel 1966 riuscì a classificarsi 3° nella 500 dietro ad Agostini e Hailwood ma la definitiva consacrazione, come più veloce tra i privati, fu nel 1968, anno in cui era alla guida della Matchless McIntyre del 1961, solo l’imbattibile binomio Agostini-MV Agusta riuscì a privare l’australiano del titolo iridato.
Nel 1969 partecipò al motomondiale con una LinTo 500 e con special motorizzata Suzuki, la JADA 500, dal nome dei suoi costruttori, lo stesso Jack Findlay e Daniele Fontana, il mago dei freni a tamburo.
Nel 1973 Findlay ottenne finalmente delle moto ufficiali tramite il team SAIAD, l’importatore italiano Suzuki. Con la Suzuki ufficiale l’8 giugno 1973 riuscì a vincere il Senior TT.
Nel 1975 conquistò il suo unico titolo, quello della serie internazionale denominata Prix F.I.M. 750, precedendo in classifica un pilota del calibro di Barry Sheene. La carriera dell’australiano nel Motomondiale proseguì fino al 1978, riuscendo a ottenere ancora una vittoria, al GP d’Austria 1977, boicottato dai piloti ufficiali dopo l’incidente che era costato la vita allo svizzero Hans Stadelmann nella gara della 350.
Alla fine del 1978, dopo più di 150 Gran Premi disputati, decise di ritirarsi dalle corse.
Per la sua esperienza nel mondo delle corse, Findlay ricoprì tra il 1992 e il 2001 il ruolo di direttore delle commissioni tecniche FIM e IRTA.
Tra il 1968 ed il1969, il regista francese Jérôme Laperrousaz girò il film Continental Circus, un documentario che narra la vita dei piloti privati impegnati nel Motomondiale, scegliendo come filo conduttore del racconto il peregrinare di Findlay attraverso i circuiti internazionali, con al suo fianco l’onnipresente moglie Nanou Lyonnard. Nella colonna sonora del film (pubblicata nell’album Continental Circus dei Gong e di Daevid Allen), è presente un brano musicale a lui dedicato, Blues for Findlay.