Infatti fra i tanti primati e record Agostini vanta anche quello di essere stato il primo italiano laureatosi Campione del Mondo della classe 350.
Era il 24 aprile 1965; sul circuito corto del Nurburgring, si svolgeva il Gran Premio della Germania Ovest, seconda tappa del Campionato del Mondo.
La classe 350 era al debutto stagionale in quanto non era stata messa in agenda nel precedente Gran Premio degli Stati Uniti; in griglia si schierano un giovane pilota e la sua moto entrambi debuttanti in questa classe: il pilota è Giacomo Agostini, la moto è la leggendaria MV Agusta 350 tre cilindri.
Agostini era stato segnalato al conte Domenico Agusta dal suo conterraneo, nonché 9 volte campione del mondo, Carlo Ubbiali; il conte, infatti, era alla ricerca di un giovane talento italiano da affiancare ad Hailwood e a cui affidare lo sviluppo della nuova 3 cilindri.
Non ci sarebbe potuto essere miglior esordio con la prima vittoria iridata sia della nuova arma della casa di Cascina Costa che del giovane Giacomo Agostini.
Iniziava così uno dei sodalizi più prolifici – o meglio il più prolifico – della storia del motomondiale. Per un curioso destino il ciclo vincente di Agostini in questa classe del Motomondiale si concluderà 21 anni dopo con la vittoria al GP d’Olanda del 1976 ancora una volta in sella alla MV Agusta, in questo caso la 4 cilindri; era il 27 giugno.
Dopo di questa arriveranno le due ultime vittorie iridate di Agostini: il 29 agosto 1976 vincerà il Gran Premio di Germania con la MV 500 mentre il 25 settembre 1977 arriverà la famosa (e tanto discussa) 123esima, vincendo l’ultimo Gran Premio dell’anno del mondiale di Formula 750, sul circuito di Hockenheim, in sella alla Yamaha TZ 750.
Nell’anno del debutto sia il pilota che la nuova moto di Cascina Costa si rivelarono competitivi tanto da contendere il titolo a Jim Redman e la sua Honda fino all’ultima gara, il Gran Premio del Giappone, dove purtroppo Agostini fu attardato da problemi elettrici finendo quinto.
Nei due anni successivi, il 1966 ed il 1967, fu battuto dalla formidabile accoppiata Hailwood/Honda 6 cilindri.
Ma saprà rifarsi con un filotto di 6 titoli dal 1968 al 1973; Agostini saprà poi affermarsi in questa classe anche con la Yamaha nel 1974.
Dopo di lui solo un altro italiano conquisterà il titolo iridato della 350: Walter Villa nel 1976 con la HD-Aermacchi bicilindrica a 2 tempi.
Prima di lui solo piloti anglofoni: gli inglesi Freddie Frith, Bob Foster, Geoff Duke, Fergus Anderson, Bill Lomas, John Surtees, Mike Hailwood, l’australiano Keith Campbell ed infine Gary Hocking e Jim Redman entrambi nati in Inghilterra ma provenienti dalla Rhodesia (l’attuale Zimbawe) dove le rispettive famiglie si erano trasferite.
Ma ricordiamo qualcosa anche dell’”arma” con la quale colse tanti successi Agostini, la MV Agusta 3 cilindri 350/500.
La Tre Cilindri, che nella memoria collettiva è la moto simbolo della MV, nasce da una idea del conte Domenico che, similmente al suo alter ego a 4 ruote Enzo Ferrari, aveva delle felici intuizioni di cui poi affidava i progetti esecutivi agli ingegneri.
Con questa idea innovativa il conte si prefiggeva di realizzare una moto leggera, maneggevole e dalle dimensioni ridotte.
Alla fine del 1963 l’idea del Conte era diventata un progetto il cui sviluppo durò per tutto il 1964 per poi proseguire in pista con Agostini.
Anche la parte termica si presentava alquanto innovativa con le 4 valvole per cilindro e l’angolo tra le stesse alquanto contenuto in circa 45°, soluzione valida ai fini della compattezza della camera di combustione che verrà ulteriormente sviluppata qualche anno dopo dalla Cosworth che ne farà motivo d’orgoglio.
Con una serie di maggiorazioni la cilindrata del motore fu portata fino al limite dei 500 cc per partecipare anche alla classe regina.
E in effetti ancor più che nella 350 la 3 cilindri saprà mettersi in mostra nella 500 con la conquista di ben 7 titoli consecutivi, dal 1966 al 1972, con particolare merito nel biennio 1966/67 quando riuscirà a contrastare la potentissima, ma anche fragile e dalla scarsa tenuta di strada, Honda 500 guidata magistralmente da Mike Hailwood.