Nell’immaginario collettivo il 40esimo compleanno di Valentino Rossi collocherebbe il pilota italiano al vertice delle classifiche per anzianità dei piloti vincenti qualora Rossi dovesse vincere ancora qualche Gran Premio o addirittura conquistare l’agognato decimo titolo.
Ma anche se anche Valentino realizzasse una di queste due imprese non sarebbe mai in vetta a questa ipotetica classifica perché nella storia del Motomondiale ci sono stati piloti che hanno toccato punte di anzianità quasi inarrivabili.
E questo è un caso emblematico del perché è impossibile (oserei dire stupido) fare confronti tra piloti di diverse generazioni.
Bisogna infatti ricordare che nei primissimi anni del Motomondiale la maggior parte dei più grandi piloti che hanno ottenuto vittorie nel Motomondiale erano quelli che avevano dovuto interrompere le loro carriere durante la Seconda Guerra Mondiale.
I tre più anziani vincitori della 500 sono stati Fergus Anderson (che ha vinto il GP di Spagna del 1953 a 44 anni, 237 giorni), Leslie Graham (GP di Spagna 1952 a 41 anni, 21 giorni) e Harold Daniell (Senior TT del 1949 a 39 anni, 240 giorni).
Il primato assoluto di Campione del Mondo più anziano spetta a Hermann Paul Müller; il tedesco si laureò Campione del Mondo della 250 in sella ad una NSU nel 1955 all’età di 45 anni e 287 giorni .
Limitatamente alla top class il primato di anzianità spetta all’inglese Leslie Graham con 37 anni e 341 giorni, titolo conquistato nel 1949, il primo della storia.
Muller, durante la seconda guerra mondiale, pur essendo un ufficiale della Luftwaffe, non volò mai, lavorando invece in un’industria aeronautica; Graham ha pilotato i bombardieri Lancaster e Daniell cercò di arruolarsi nell’esercito, ma il tre volte vincitore del TT non fu accettato a causa della sua vista scarsa ma riuscì a prestare servizio nella Guardia Nazionale.