Allo SMAU 2018 il Premio Innovazione Smau è stato assegnato alla spin-off accademica MegaRide, un gruppo di ricercatori dell’Università Federico II di Napoli.
Nel concreto la spin-off, a partire dal mondo delle corse motociclistiche e automobilistiche, ha concepito un software in grado di predire il comportamento degli pneumatici in termini di temperature e aderenza. Una tecnologia di cui, per ora, si sono avvalsi la Ducati Corse la Audi Sport in Formula E ed altre aziende.
Quello dello Smau è solo l’ultimo in ordine di tempo dei riconoscimenti collezionati dalla giovane spin-off che si è aggiudicata, tra gli altri, anche il premio Mit (Massachussets Institute of Technology) 2018 riservato ai dieci innovatori under 35, oltre alla menzione speciale per la categoria start-up della Borsa italiana nell’ambito del premio “Eccellenze di Impresa”. Infine, nel 2017, i giovani ricercatori partenopei si sono posizionati in vetta alla classifica di un evento internazionale, “Tire Expo”, che premia, nel settore degli pneumatici in generale, l’azienda che mette in campo la tecnologia più innovativa.
La spin-off, incubata dall’Università Federico II, è partita con tre fondatori, Flavio Farroni (CEO), un ingegnere che ha svolto il dottorato tra l’università di Napoli e la Ferrari a Maranello, Francesco Timpone (chairman) ed Aleksandr Sakhnevych (CTO), e un fatturato, nel 2016, di 30.000 euro.
In seguito lo staff si è arricchito di alcuni collaboratori, alcuni provenienti dalla iOS Apple Developer Academy di San Giovanni a Teduccio, ed il fatturato è arrivato a circa 800.000 euro.
Se l’obiettivo di questi giovani ricercatori sono gli scenari d’impresa internazionali, le loro radici intendono rimanere ben piantate al Sud poiché “ci teniamo fortemente, sin dal nome, perché la grande sfida è quella di mostrare innanzitutto che anche da qui si possono fare ottime cose.
L’auspicio più grande è che si possa far riferimento ad una realtà che abbia un epicentro territoriale al Sud, ma che poi si espanda ramificandosi in un contesto internazionale“.
E allora corre l’obbligo di un breve cenno al nome:
Si scrive MegaRide e, siccome si parla di automotive e del particolarissimo rapporto che lega pneumatici a manto stradale, si sarebbe tentati di pronunciarlo all’inglese, mega raid . Invece la pronuncia esatta è Megàride, con l’accento sulla terzultima sillaba, come l’isolotto del Golfo su cui si spiaggiò Partenope, la Sirena innamorata che Ulisse rifiutò.
Megaride è lo scoglio dove c’è il Castel dell’Ovo e dove, secondo una leggenda, va ad arenarsi il corpo delle sirena Partenope, che dà origine alla città. Da qui il calembour perché, ha aggiunto Farroni, “MegaRide fa riferimento alle nostre attività nel settore automobilistico, ma ci piace portare napoletanità e territorialità anche quando andiamo all’estero”.
Oggi l’isolotto di Megaride è divenuto più che altro un basamento di tufo e piperno, diviso tra un borgo di ristoranti e locali notturni e il più antico castello napoletano, il Castel dell’Ovo.
La partnership con Ducati prevede la fornitura di software dedicati alla simulazione del comportamento degli pneumatici, e complessivamente della performance della moto, offrendo un valido strumento che possa consentire al team di definire il setup e le strategie di gara finalizzati all’ottimizzazione dello sfruttamento del pneumatico nell’arco dell’intera gara su differenti tracciati ed in diverse condizioni.
In parole semplici è stato sviluppato un algoritmo che permette di monitorare ed elaborare i parametri dei pneumatici come grip, usura e rigidezza della carcassa, dati rilevati direttamente in pista, ovvero in tempo reale.
E’ indubbio che poter controllare ed elaborare in tempo e condizioni reali le previsioni sul consumo e sulla resa delle gomme in un campionato così fortemente condizionato dalle prestazioni delle Michelin rappresenta un notevole vantaggio quando in precedenza per ottenere lo stesso tipo di informazioni i costruttori dovevano inviare i pneumatici a ditte esterne specializzate.
Spetta poi al pilota mettere in pratica le strategie di gara studiate a tavolino con il supporto di questo software innovativo. E, a giudicare dall’andamento degli ultimi Gran premi, a noi sembra che Dovizioso sia il migliore attore di questo nuovo modo di interpretare il pilotaggio di una MotoGP.