La Lancia Beta Montecarlo, presentata nel 1975, era una berlinetta 2 posti a motore centrale che in realtà, nonostante il nome, aveva in comune con la famiglia delle Beta, tutte a trazione anteriore, unicamente il motore di origine Fiat progettato da Lampredi, un 4 cilindri in linea bialbero di 1995cc da 119 CV.
Si ripeteva così la storia della Fiat X1/9 destinata ad essere la versione più sportiva della famiglia 128 dalla quale però tecnicamente si differenziava profondamente.
Ma questa affinità non è casuale, infatti le origini della Montecarlo risalgono al 1969 come progetto numero X1/8 della Fiat destinato ad essere affiancato all’interno della gamma Fiat alla X1/9 in sostituzione della 124 Sport Coupè e che nel contempo avrebbe dovuto costituire la base per una vettura destinata a disputare i rally.
Il progetto prevedeva un V6 da 3 litri derivato dal motore della Fiat 130 (una berlina alto di gamma) montato su un telaio realizzato dalla Abarth. Il design della carrozzeria fu commissionato alla Pininfarina.
Ma poi, a causa della crisi petrolifera esplosa in quegli anni, il progetto fu rivisto e ribattezzato X1/20, progetto che prevedeva un più modesto motore 4 cilindri da 2 litri.
Ma l’esperienza del progetto X1/8 non andò del tutto perduta perché sfociò nel prototipo Abarth SE 030, equipaggiato con un V6 di 3500cc da 280CV, che partecipò ad alcune competizioni nel 1974 con l’intento di dimostrare la vocazione sportiva della berlinetta che la Fiat si accingeva a presentare al Salone di Ginevra del 1974.
Poi al momento del lancio, sia per il proposito di far gareggiare nei rally una versione racing della berlina 131, soluzione più gradita agli uomini del marketing, che per la mancanza nella gamma Lancia di un modello sportivo, i vertici Fiat decisero di presentare la vettura con il marchio Lancia che fu presentata nel marzo del 1975 al Salone di Ginevra con la denominazione di Beta Montecarlo (scritto in una parola a differenza di Monte Carlo come viene invece denominata la omonima località del Principato di Monaco).
Il nome fu scelto per ricordare la tradizione vincente della Lancia nei rally.
La berlinetta, carrozzata Pininfarina, era disponibile sia in versione “coupé” che in versione “targa” con tetto in tela ripiegabile nello spoiler posteriore.
Le caratteristiche tecniche indicavano un motore da 2 litri 4 cilindri aspirato da 119 CV, trazione posteriore, cambio a 5 marce, 4 freni a disco ed un peso contenuto, a seconda delle versioni, tra 970 e 1.040 kg; anche le dimensioni erano alquanto contenute con i suoi 3,8 metri di lunghezza e 1,19 di altezza. Insomma una ottima base per preparare una versione da competizione ed infatti da essa nacque la Beta Montecarlo Turbo, una belva da pista; su questa base venne poi prodotta la Rally 037.
Nel rispetto della tradizione Lancia l’abitacolo era ampio e confortevole.
La Beta Montecarlo fu venduta negli Stati Uniti nella sola versione targa per due anni, nel 1976 e nel 1977, con il nome Scorpion per evitare confusione con un omonimo modello della Chevrolet.
A causa delle rigide normative in materia di emissioni e di dispositivi di sicurezza (test-crash e fanaleria) la Scorpion venne dotata di un motore di 1756cc da circa 80CV, vennero modificati i paraurti e la fanaleria anteriore e vennero installate le luci laterali posteriori.
Nel 1978 la produzione della Beta Montecarlo fu sospesa, poi nel 1979 fu presentata la seconda serie denominata semplicemente Montecarlo senza più il prefisso Beta; tra le modifiche più evidenti i montanti posteriori vetrati per migliorare la visibilità in manovra, la mascherina anteriore, i cerchi maggiorati e una rivisitazione degli interni dove il tessuto prendeva il posto della finta pelle. Con una diversa messa a punto il motore ebbe un modestissimo incremento della potenza che arrivò a 120 CV netti.
La Lancia Montecarlo uscì di listino nel 1982; varie fonti indicano diversi dati di produzione ma il numero più attendibile sembra essere quello di 7576 esemplari.
In un capitolo successivo della rubrica “Amarcord” parleremo delle auto da competizione derivate dalla Beta Montecarlo: il prototipo Abarth SE 030, la Beta Montecarlo Turbo Gruppo 5 (Silhouette) e la Lancia Rally 037.