Nato a Perugia il 14 aprile 1968, a 18 anni è in sella ad una Ducati TL 350; due anni di Università a Perugia poi prosegue gli studi all’Università di Bologna dove si laurea in ingegneria meccanica con 110 e lode. Nel 1992, subito dopo la laurea, sostiene un colloquio con l’ing. Bordi della Ducati dopo averne rifiutato uno in Ferrari. Ma prima c’è da adempiere agli obblighi di leva.
Entrato in Ducati nel 1994 dopo il servizio militare, ha sviluppato molti progetti vincenti a partire dalla 916 destinata al Campionato Mondiale Superbike per poi realizzarne le evoluzioni 996 e 998.
Tra il 1996 ed il 1999, oltre alla progettazione delle moto da corsa, si è dedicato alla progettazione delle moto di serie come responsabile dell’ufficio tecnico. In questa veste realizza il nuovo motore 998 Testastretta.
A partire dal 1999 assume l’incarico di Direttore Tecnico di Ducati Corse ed in tale posizione cura la progettazione e lo sviluppo della 999 destinata al Mondiale Superbike
Poi nel 2000 si apre il capitolo affascinante della MotoGP che avrebbe debuttato due anni dopo; suo è il progetto della Desmosedici che, dopo 33 anni dall’ultimo successo di una casa italiana nella classe regina (Phil Read su MV Agusta 500 4 cilindri nel 1974), ha portato la casa di Borgo Panigale alla conquista del titolo mondiale MotoGP nel 2007 con Stoner.
Nel dicembre del 2000, a causa di un incidente durante un raid motociclistico in Algeria , subisce la lesione del midollo spinale a livello cervicale che gli fa perdere l’uso delle gambe e parzialmente quello degli arti superiori, riesce a muovere solo un dito, ma gli è sufficiente per digitare sui tasti del computer, oggi strumento fondamentale per un progettista.
Viene ricoverato prima nell’ospedale di Innsbruck, poi a Murnau in Germania, quindi a Sondalo in Valtellina. E qui, dopo i primi momenti di disperazione, rinasce grazie alle cure mediche, alla vicinanza e all’affetto delle persone a lui più care: la madre, la fidanzata Arianna, che diventerà sua moglie, le sorelle e gli uomini della Ducati Livio Suppo e Claudio Domenicali.
Così racconta egli stesso quei giorni nel corso di un’intervista che rilasciò il 23 settembre del 2007 a Candido Cannavò (Catania, 29 novembre 1930 – Milano, 22 febbraio 2009), giornalista sportivo, è stato per 19 anni, dal 1983 al 2002, direttore della Gazzetta dello Sport): «Claudio Domenicali e i ragazzi della Ducati mi mandavano i disegni e le relazioni. Mia madre leggeva e io con un cenno degli occhi le indicavo di voltar pagina. Ero coinvolto nei progetti e nei problemi dell’ azienda e piano piano realizzavo le prospettive di una vita ancora bella, interessante, faticosa. Vita vera, insomma: in carrozzina, senza gambe, senza braccia, con un solo dito mobile. Ho ripreso il lavoro come prima. Mi assiste tuttora in ufficio Francesca, un’ amabile ragazza“.
Il 2003 è un anno importante per Filippo Preziosi: viene promosso Direttore Generale di Ducati Corse; sposa Arianna e debutta in corsa la Ducati Desmosedici GP3 che ottiene una vittoria con Loris Capirossi già dal primo anno di partecipazione al mondiale della MotoGP. Nel 2007 arriva anche il titolo mondiale con Casey Stoner.
Poi con il fallimento dell’operazione Rossi esce dalla Ducati e, forse profondamente amareggiato dal trattamento ricevuto in Ducati, anche dal mondo del motociclismo.