Teodoro “Dorino” Serafini (Pesaro, 22 luglio 1909 – Pesaro, 5 luglio 2000), fu validissimo pilota di moto e di auto come molti altri campioni della sua epoca, Varzi e Nuvolari sopra tutti.
Nel 1939 Serafini, in sella alla Gilera 500 4 cilindri sovralimentata, vincendo i Gran Premi di Svezia, Germania e Ulster si laurea Campione Europeo , battendo avversari in sella al meglio della produzione motociclistica europea dell’epoca come AJS, BMW, Moto Guzzi, Norton e Velocette, marchi che si affermeranno anche nel dopoguerra alla nascita del Motomondiale.
Ricordando che a partire dal primo anno del Motomondiale, il 1949, tutte le prove si svolgevano in territorio europeo, che i circuiti erano sostanzialmente gli stessi e, infine, che solo nel 1961 venne inserito a calendario il primo paese extra europeo, si può ben affermare che il titolo europeo di Serafini può essere considerato alla stregua dell’attuale titolo mondiale pertanto Serafini può essere a buon diritto ricordato come il primo italiano campione assoluto di motociclismo.
In effetti altri italiani si laurearono Campioni Europei della classe 500 (Guido Mentasti nel 1924, Mario Revelli nel 1925, Piero Taruffi nel 1932) prima di Serafini, ma quelle edizioni dell’Europeo si svolsero in prova unica, solo le edizioni del 1938 (Georg Meyer su BMW) e del 1939 attribuirono il titolo per somma dei punti ottenuti nei vari Gran Premi validi per la classifica e perciò sono gli unici due Campionati Europei assimilabili al Campionato del Mondo.
Da buon pesarese Serafini iniziò a gareggiare con una Benelli 175 ma nella sua carriera ha gareggiato anche con M.M. e Bianchi per poi approdare nel 1938 alla Gilera.
Nell’immediato dopoguerra tenta l’avventura come pilota di auto.
Dal 1947 alla fine del 1949 ottiene importanti risultati con: Cisitalia, Healey, Frazer – Nash, Maserati e OSCA per poi approdare alla Ferrari.
Un grave incidente alla Mille Miglia del 1951 lo costringerà al ritiro: all’altezza di Martinsicuro in Abruzzo un problema al cambio lo costringe ad una brusca frenata d’emergenza che gli fa perdere il controllo della vettura precipitando in una scarpata.
Per le ferite riportate sarà costretto a subire numerosi interventi chirurgici ed un lunghissimo periodo di convalescenza che lo porteranno alla decisione di abbandonare le corse.