Per Doohan incomincia un lungo periodo di incontrastato dominio; conquisterà infatti cinque titoli consecutivi dal 1994 al 1998; per sopperire ai problemi di articolazione della caviglia sinistra adotta il comando del freno posteriore al manubrio azionato con il pollice, una soluzione che farà qualche proselito, tra questi Dovizioso.
Esordisce l’Aprilia RSW-2 500 (in realtà 410cc) bicilindrica portata al debutto da Loris Reggiani.
Randy Mamola, dopo il ritiro annunciato alla fine del 1992, rientra nel giro del motomondiale come tester del team di Roberts.
Al Gran Premio d’Australia, primo della stagione, è un trionfo della tecnica italiana su quella nipponica: vinceranno Sakata con l’Aprilia 125, Biaggi con l’Aprilia 250 e Kocinsky con la CAGIVA. La storia si ripete, infatti già al Gran Premio di Germania del 1976, disputato sul circuito del Nurburgring, si era registrata una grossa debacle delle moto giapponesi che non vinsero nessuna delle 5 gare in programma; in quella occasione i vincitori furono: Nieto su Kreidler 50, Mang su Morbidelli 125, Villa con le HD-Aermacchi 250 e 350 ed Agostini con la MV Agusta 500.
A fine anno la CAGIVA si ritira dal motomondiale nonostante abbia disputato il miglior campionato della sua storia agonistica con Kocinsky terzo a 2 punti da Cadalora (Yamaha) e con 3 punti davanti a Schwantz (Suzuki).