Sicuramente vi state chiedendo come mai nell’immagine di copertina vi è una KTM 790 Duke… Bene, ma prima di darvi una risposta, dobbiamo analizzare e ragionare su come il mondo moto sia cambiato negli ultimi anni.
Come ben saprete la moto, nella sua evoluzione, ha spesso seguito l’andamento e le mode dell’auto. O meglio, ha risposto continuamente alle esigenze/richieste del mercato (domanda/offerta).
Da qualche anno – vuoi per la crisi, vuoi per una sempre maggiore efficienza dei motori, vuoi per il continuo ingolfamento del traffico, vuoi per i rigorosi limiti di velocità – l’automobile sta seguendo un percorso di downsizing (letteralmente “ridimensionamento”/”riduzione delle dimensioni”) sia in termini di cilindrata che in termini di numero di cilindri; stiamo infatti assistendo ad un fiorire di motori a 2 e 3 cilindri intorno ai 1000/1200 cc che forniscono ottime prestazioni con bassi consumi.
Anche le 4 giapponesi e KTM già stanno operando in questa direzione.
D’altronde, se ci soffermiamo solo sui limiti di velocità, si è portati a chiedersi perché spendere tanto in prezzo d’acquisto, spese di esercizio, consumi in particolare, per avere una moto che per rispettare i limiti in alcune tratte è costretta magari a marciare in 2/3 marcia o che comunque sfrutta, in termini di velocità, solo il 60% della prestazione massima del veicolo o che addirittura è costretta a ricorrere a sofware evolutissimi per “mortificare” le proprie prestazioni?
Qualcuno obietterà che Ferrari, Lamborghini, Maserati (per citare solo le GT italiane) continuano a produrre e vendere con grande successo. Ma io penso che il mondo “premium” dell’auto sia sostanzialmente diverso da quello della moto: chi è in grado di acquistare un GT di prestigio non ha sicuramente problemi economici e molto probabilmente ha una seconda vettura per un uso quotidiano e magari anche la berlina comoda per i viaggi; il motociclista invece è spesso un appassionato che fa sacrifici (con le dovute fortunate eccezioni) pur di avere la moto e quindi difficilmente può permettersi alternative più gestibili nell’uso quotidiano e comunque i costi di esercizio di una moto sono molto più bassi.
Credo che quello che ci si dovrebbe aspettare oggi da una moto che possa coniugare le esigenze di un uso quotidiano con il gusto di avere una moto performante siano queste caratteristiche:
– un rapporto peso/potenza intorno al valore 1,6/1,7 (esempio 180 Kg/110 CV) per avere buone accelerazioni e buoni consumi;
– una velocità massima non necessariamente superiore del 30% a quella massima consentita in autostrada (170/180 Km/h);
– altezza del piano di seduta tale da consentire di poggiare entrambi i piedi a terra e seduta comoda per il passeggero (evitando quegli strapuntini tipici delle hypersport):
– una eccellente ciclistica (telaio, sospensioni e freni che risulterebbero meno costosi perché dovrebbero essere funzionali ad una moto con peso relativamente basso e con prestazioni non esasperate).
Magari il tutto, perchè no, ad un prezzo “umano”.
Forse KTM con la 790 e Benelli con il Leoncino hanno recepito il messaggio.
Voi cosa ne pensate?