“Quando nel 1951 Gonzalez su Ferrari, per la prima volta nella storia dei nostri confronti diretti, si lasciò alle spalle la 159 e l’intera squadra dell’Alfa, io piansi di gioia, ma mescolai alle lacrime di entusiasmo anche lacrime di dolore, perché quel giorno pensai: Io ho ucciso mia madre”.
Così scriveva nel suo libro (Le mie gioie terribili) Enzo Ferrari. Ovviamente la madre era l’Alfa Romeo, di cui era stato collaudatore, pilota e responsabile del reparto corse e da cui si era separato prima della guerra non senza qualche aspro contrasto.
Froilan Gonzalez, detto “El cabezon” per le dimensioni della testa che ciondolava a ogni curva, partì dalla pole-position, conquistata in 1’43”4, alla guida della sua Ferrari 375 e tagliò il traguardo con un margine di poco più di 50 secondi sul connazionale Fangio.
L’argentino coprì i novanta giri (4.649 km) in programma nel Gran Premio di Gran Bretagna in 2 ore, 42 minuti e 18 secondi. Fu una gara combattuta, con sorpassi e controsorpassi tra lui e Fangio. Villoresi, con un’altra Ferrari, si classificò al terzo posto mentre Ascari fu costretto al ritiro.
Il 4500 cc aspirato della Ferrari 375 era meno assetato di benzina del 1500 sovralimentato con doppio compressore volumetrico dell’Alfa Romeo 159 e pertanto poteva effettuare un minor numero di soste rispetto ai rivali.
Enzo Ferrari già dall’anno precedente aveva intuito che i motori compressi erano arrivati al limite dello sviluppo e aveva schierato una monoposto aspirata da 4.500cc che era arrivata ad erogare 330CV; per il 1951 il motore fu soggetto ad una evoluzione che ne innalzò la potenza a 380CV.
La Ferrari si aggiudicherà altri 2 Gran Premi e Ascari mancherà il titolo solo all’ultimo Gran Premio, quello di Spagna, a seguito di un errore nella scelta delle gomme. Fangio si assicurò il primo dei suoi 5 titoli ma l’Alfa Romeo alla fine dell’anno annunciò il ritiro dalle competizioni di Formula 1.
L’assoluto dominio tecnico della Ferrari e dei grossi motori aspirati, unitamente al ritiro dell’Alfa, costringerà la CSI (Commissione Sportiva Internazionale) ad emanare un nuovo regolamento più accessibile economicamente che prevedeva motori 2500cc aspirati o 750cc sovralimentati.
Ma per la mancanza di concorrenti, nonostante questo provvedimento, nel biennio 1952/53 furono ammesse al Mondiale le monoposto di Formula 2 (2000cc aspirate o 500cc sovralimentate).
E sarà comunque un trionfo per la Ferrari con la sua 500 4 cilindri 2000cc affidata alla guida di Alberto Ascari.