Le cilindrate delle moto stanno subendo un incremento impensabile solo qualche anno fa quando i 1000cc sembravano essere il massimo possibile per una motocicletta.
Oggi infatti non mancano gli esempi di cilindrate ben oltre il litro ricordando le varie Harley Davidson senza dimenticare la Guzzi California 1400 Touring o la Honda GL 1800 Gold Wing o l’esagerata Triumph RocKet III da 2300cc.
Perciò l’idea di un motore da motocicletta di 2000cc non dovrebbe sorprenderci più di tanto. Quello che in realtà ci sorprende è la sua cilindrata unitaria che coincide esattamente con la cilindrata totale; stiamo parlando infatti della BISON 2000 spinta da un monocilindrico di 2 litri di cilindrata.
L’idea di costruire un mostro del genere è di Franz Langer, un ingegnere in pensione che nel 1998 era già stato detentore del record per il motore monocilindrico di maggior cilindrata avendo installato su una motocicletta un monocilindrico da 1000cc. Ma successivamente il suo record fu battuto da Werner Dienstkrad, che costruì una special monocilindrica da 1440 cc.
Per la cronaca ricordiamo che il record di una moto di serie con il monocilindrico più grande spetta alla Suzuki DR Big 800.
Nel 2008 per riconquistare il record Franz è partito da una vecchia NSU Konsul 500 degli anni ’50; sul motore originale ha accoppiato un cilindro prelevato da un motore radiale aeronautico.
Poiché il pistone originale, da 146mm di diametro, pesava 3,3 Kg, Langer ha fatto realizzare dalla Mahle uno nuovo pistone del peso di 1,650 Kg, circa la metà del pistone originale.
Ovviamente per installare il cilindro maggiorato si è dovuto allargare il basamento di 6,2cm. Adeguato alle dimensioni del motore, il tubo di scarico misura di 75 mm di diametro e non è provvisto di silenziatore perché molto probabilmente non esiste nulla di quella misura disponibile sul mercato.
Facile immaginare che il fragore dello scarico di questo motore sia udibile a centinaia di metri di distanza.
Indubbiamente una special affascinante dalla guida dotata, si dice, di una buona guidabilità nonostante gli eccessi. L’unico neo sembra essere l’avviamento a pedale; siamo semplicemente terrorizzati all’idea del calcio di ritorno di questo bombardone (pensare che negli anni ’70 molti avevano paura di mettere in moto la Ducati 450, peraltro dotata di alzavalvole).