Il 29 agosto 1976, sul circuito del Nurburgring, si disputa il Gran Premio motociclistico di Germania. Al via erano ammesse tutte le classi; prima gara della giornata fu la 50, vinta da Angel Nieto; seguì la 350, nella quale si affermò Walter Villa.
La terza gara in programma fu quella della 125; la pista umida provocò parecchie cadute , tra cui quelle di anel Nieto e di Pierpaolo Bianchi, agevolando così la vittoria di Anton Mang; nella successiva gara delle 250 Villa bissò il successo della 350.
E arrivò il momento della classe regina, la 500; fu una gara memorabile. Approfittando dell’assenza di Barry Sheene, Giacomo Agostini beneficiò delle incerte condizioni meteorologiche scegliendo di correre con l’MV Agusta, che aveva una erogazione meno scorbutica della Suzuki 500 2 tempi.
Questa fu l’ultima vittoria nel motomondiale per “Ago”, per la MV Agusta e per una moto a quattro tempi, fino all’avvento della moderna classe MotoGP.
La MV Agusta a fine stagione interruppe le sue partecipazioni alle corse e, limitatamente alle 500, il suo palmares registrò in totale 139 vittorie, 18 titoli iridati piloti e 16 titoli costruttori.
Per Agostini non fu l’ultima vittoria in assoluto perché durante la stagione successiva, vinse la sua ultima gara iridata, conquistando il gran premio conclusivo della Formula 750, sul circuito di Hockenheim, in sella alla Yamaha TZ 750, il 25 settembre 1977. Alla fine della stagione Agostini annunciò il ritiro dal motomondiale, contemporaneamente annunciando l’intenzione di dedicarsi alle competizioni automobilistiche. Un primo contatto con le 4 ruote lo aveva avuto nel corso dell’inverno 1966/67, quando Enzo Ferrari lo aveva convocato per un test con la Dino 206S sulla pista di Modena; i riscontri cronometrici furono eccellenti e Ferrari gli fece una proposta d’ingaggio, condizionato però al totale abbandono delle corse motociclistiche. Agostini prese tempo, e, quando già sembrava imminente il suo passaggio alla Ferrari, rinunciò all’offerta.
Per un curioso destino il ciclo vincente di Agostini era cominciato al Nurburgring nel 1965 con la vittoria nella 350 e si concludeva vittoriosamente sullo stesso circuito 11 anni dopo.
UNA PICCOLA APPENDICE (e una precisazione) STORICA
Molti anni dopo, il 12 luglio 1992 si verificava un altro evento storico per il motociclismo italiano: si avverava il sogno dei Castiglioni Eddie Lawson, favorito dall’azzardo di una gomma intermedia mentre tutti gli altri montavano rain, vinceva il GP di Ungheria con la CAGIVA C592. In quella occasione i media citarono come ultimo successo di una casa italiana nella classe 500 quello di Agostini su MV Agusta nel 1976 al Nurburgring. In realtà molti avevano dimenticato che invece questo merito andava attribuito alla vittoria dello svizzero Frutschi in sella alla SANVENERO a Nogaro 1982, vittoria peraltro agevolata da uno sciopero dei big che contestavano le condizioni di sicurezza del circuito.