Nella storia della Formula 1 ci sono stati Gran Premi il cui risultato non è azzardato affermare che sia stato pesantemente condizionato dalla pioggia.
Di seguito alcuni esempi tra i più clamorosi.
Al Gran Premio di Monaco del 1972. Al via Beltoise (BRM) si portò al comando per non lasciarlo più fino alla bandiera a scacchi. Inizialmente lo seguivano Regazzoni, Fittipaldi, Ickx, Amon, e Stewart; poi al quinto giro Ickx (Ferrari), specialista della pioggia, si portò al secondo posto rimontando e cercando di attaccare il francese ma le caratteristiche del circuito, unitamente alla pioggia e agli immancabili doppiati, ne frenarono l’azione. Beltoise vinceva così il suo primo ed unico Gran Premio.
Austria (Zeltweg) 1975: a causa della forte pioggia la gara venne interrotta dopo solo 29 giri dei 54 previsti e pertanto venne assegnata solo la metà dei punti. La gara andò a Vittorio Brambilla che terminò la corsa precedendo Hunt e Pryce. Ricordiamo in particolare il sorpasso sulla Ferrari di Lauda (quell’anno Campione del Mondo). Per l’italiano quella fu la prima ed unica vittoria in un Gran Premio iridato. Nel giro d’onore andò a sbattere perché aveva sollevato una mano dal volante per esultare.
Gran Premio del Giappone 1976, forse la gara più drammatica. Lauda, ancora segnato dalle ferite del Nurburgring, si ritirò ritenendo le condizioni della pista impossibili. Fu in quella occasione che il Drake coniò una delle sue famose frasi ad effetto sostenendo che Lauda aveva avuto “il coraggio della paura”.
A Monaco, nel 1984, la vittoria di Prost viene favorita quando Jacky Ickx, direttore di gara, interrompe con la bandiera rossa la poderosa rimonta sotto la pioggia scrosciante del giovane emergente Senna.
E poi Portogallo (Estoril) 1985, un vero diluvio, quando Senna (Lotus) vinse il suo primo GP in condizioni quasi impossibili, con le monoposto che patinavano anche in sesta marcia in rettifilo.
Australia 1991, circuito di Adelaide; forse la peggiore di tutte. C’era talmente tanta acqua in pista che Nakajima tamponò una vettura davanti a sé perché non l’aveva nemmeno vista, e la gara fu sospesa dopo appena 14 degli 81 giri e non ripartì mai più. Vincitore risultò Ayrton Senna.
Ancora Senna “favorito”dalla pioggia al Gran Premio d’Europa del 1993 a Donington con cinque sorpassi in un primo giro da favola per poi andare a vincere la gara doppiando anche Prost terzo classificato.
Gran Premio di Spagna 1996 (Barcellona), sotto una pioggia scrosciante Schumacher, che quell’anno non dispone della migliore monoposto del lotto, conquista la sua prima vittoria alla guida della Ferrari e mette in luce la sua limpida classe. La pioggia incominciò a cadere già dalla serata di sabato. Subito in testa Villeneuve con Schumacher in settima posizione. A causa della scarsa visibilità al centro gruppo si verificarono parecchi incidenti con conseguenti ritiri. Appena preso il ritmo Schumacher era il più veloce in pista di almeno 4/5 secondi rispetto al gruppo di testa e, con questo ritmo, ben presto si portò in testa mantenendo poi un ritmo inavvicinabile per tutti. Al termine dei pit-stop Schumacher comandava la gara con oltre un minuto di vantaggio sugli inseguitori. Terminò la gara con 45 secondi di vantaggio su Alesi e Villeneuve, gli unici non doppiati.
Al Gran Premio del Belgio del 1998 ci fu il “fattaccio” tra Schumacher e Coulthard. La gara partì sotto la pioggia, ci furono diversi incidenti e dopo una seconda partenza ed una Safety Car, al rientro della vettura di sicurezza Schumacher prese il comando e si involò verso una probabile vittoria quando, al ventiseiesimo giro, si accinse a doppiare Coulthard ma nella fase di sorpasso la monoposto dello scozzese venne colpita dalla Ferrari del tedesco, il quale perse una ruota e fu costretto al ritiro. Rientrato ai box Schumacher si diresse verso quello della McLaren accusando Coulthard di aver frenato intenzionalmente per ostacolarlo. Sarebbero venuti alle mani senza l’intervento di Todt e Domenicali.