Da un’intervista (trovata sul web) a Michele Verrini, l’ideatore insieme all’amico Loris Reggiani della Aprilia GP250:
<<La squadra era composta da due meccanici, Benito Savoia, e Leandro Rambelli, guidati da Michele Verrini. Nel 1987 arriva la splendida vittoria nel GP di San Marino a Misano. Il 1992 é l’anno del primo titolo Mondiale in assoluto con Gramigni in sella alla 125. Nel 1994 Biaggi porterà all’Aprilia il primo titolo della 250. Poi sarà una sequela di Titoli Mondiali.>>.
Ma chi è Michele Verrini? Possiamo affermare senza tema di smentita che ha rappresentato una delle figure chiave del motociclismo nazionale degli anni 70 e 80.
Verrini, di origini liguri ma residente a Firenze, ha maturato diverse esperienze in campo motociclistico nelle vesti di pilota, giornalista, operatore commerciale, ideatore/organizzatore di trofei, dirigente sportivo. Ed infine, forse l’opera più meritoria per i colori dello sport motociclistico italiano, a lui si deve l’ingresso dell’Aprilia nel mondo del Motomondiale, con i risultati che tutti gli appassionati ben conoscono.
In qualità di pilota si è cimentato nelle specialità del fuoristrada (enduro e cross) partecipando a circa 180 competizioni.
Da giornalista ha collaborato con la storica rivista italiana “Motociclismo” per poi passare alla redazione del mensile “Moto Toscana” da lui stesso fondato; è stato anche corrispondente dall’Italia per alcune riviste europee del settore quali “Cycle World” (Inghilterra), “Moto 73” (Olanda), “Moto Revue” e “Moto Verte” (Francia), “Nc-Nytt” (Svezia), “Solo Moto” (Spagna); è stato autore, anche in collaborazione con altri, di alcuni libri: “Il Libro del Motocross “, “La Moto Italiana”, “Motogare 72/73″, “Motostatistiche”, “Riparare la moto in 10 lezioni”.
Come operatore commerciale è stato responsabile per l’Italia della divisione moto BMW, direttore commerciale della Moto Aspes e della società importatrice italiana della Montesa.
In campo sportivo è stato lui ad ideare il Trofeo monomarca “Criterium Aspes Yuma” (dove probabilmente conobbe Reggiani, vincitore del Criterium nel 1979), è stato direttore sportivo del Team Minarelli campione del mondo 1979-1980-1981, team manager della Garelli Corse campione del mondo 1982-1983.
Quindi di meriti sportivi ne ha maturati molti e significativi ma certamente deve essere ricordato principalmente per aver dato alla Aprilia la “spinta” per entrare nel mondo dei Gran Premi con i risultati che tutti conosciamo.
Come infatti abbiamo ricordato nell’introduzione di queste note, nel 1985 Verrini e Reggiani ebbero l’idea di realizzare l’Aprilia GP250 e con Verrini stesso in qualità di team manager ne gestirono l’attività agonistica dal 1985 al 1988 tramite la struttura del CR1 Racing Team (creata dalla coppia Verrini-Reggiani con il sostegno dell’Aprilia) avvalendosi delle prestazioni di uno sparuto ma validissimo gruppo di collaboratori che nel 1987 era costituito da Benito Savoia (capomeccanico), Piero Pedone (meccanico), Lindo Sbaragli (meccanico), Loris Montanari (logistica), Adolph Van der Woude (tecnico motorista).
Nella prima foto a sinistra vediamo la coppia Reggiani-Verrini; segue il logo del team ed infine, nella terza foto, vediamo da sinistra il capomeccanico Benito Savoia, i meccanici Piero Pedone e Lindo Sbaragli, il responsabile della logistica Loris Montanari, Loris Reggiani, il tecnico dei motori Adolph Van der Woude e Michele Verrini; in sella alla moto il dr. Claudio Costa.
La AF1 250 inizialmente era motorizzata con un propulsore bicilindrico Rotax (il motore homemade Aprilia arriverà in seguito) a disco rotante, valvole parzializzatrici allo scarico e telaio artigianale in alluminio, realizzata in un’officina di Forlimpopoli; il debutto avvenne a Kyalami il 23 marzo 1985 dove conquistò un onorevole dodicesimo posto. Sulla spinta dei primi successi, a incominciare dalla storica prima vittoria nel GP di San Marino a Misano nel 1987, l’Aprilia dominò le classi 125 e 250 negli anni ’90 divenendo una della case di punta del panorama agonistico mondiale.
Reggiani esultante al GP di San Marino a Misano del 1987.