Tre accadimenti hanno caratterizzato il week end argentino:
– La vittoria di due italiani in Moto3 e Moto2, che avevano alimentato la speranza che anche nella MotoGP il gradino più alto del podio si colorasse del tricolore, magari anche della sola moto con Miller;
– La gara della top(?) class con le indecisioni della Direzione Gara e la conseguente rimonta scriteriata di Marquez, finita poi in una mezza rissa con il clan di della Rossi, avrebbero a ragion veduta meritato la massima attenzione;
– Le clamorose dichiarazioni di Jorge Lorenzo che lasciano presagire una probabile rottura con Ducati.
I fatti della MotoGP meritano sicuramente la massima attenzione e profonde riflessioni però penso che fatti di questo genere meritano una riflessione a mente fredda, dopo aver scaricato l’adrenalina che prende anche noi che “partecipiamo” ai GP seduti (qualche volta in piedi) sul divano, perciò sono ritornato sulla mia iniziale intenzione di parlare della questione Lorenzo.
Le dichiarazioni dello spagnolo hanno sorpreso solo in parte. In effetti i precedenti risalgono già alle ultime gare dell’anno scorso (ricordate la famosa mappa 8?).
Ma, anche volendo limitarci a episodi di quest’anno, già ci erano arrivati due segnali dell’insofferenza di Lorenzo con il presunto (?) litigio con Dall’Igna e con la separazione lampo dal coach Debon.
Adesso quest’attacco a Dovizioso quantomeno inopportuno se non addirittura infondato. Insomma, come al solito, Lorenzo non perde mai l’occasione di tacere. Il vero nocciolo del problema è che probabilmente questo matrimonio non si doveva celebrare.
E forse in questo sfortunato accordo ci sono più responsabilità dei manager Ducati (Domenicali? Dall’Igna? Ciabatti? Tardozzi?) che avrebbero ben dovuto sapere che la rossa di Borgo Panigale ha nel suo DNA qualcosa che non collima con lo stile pulito ed elegante di Lorenzo.
Quantomeno, memori delle precedenti esperienze, avrebbero dovuto inserire qualche clausola che consentisse un divorzio anticipato in caso di “incomprensione“ tra il pilota e la moto. Clausola che avrebbero ben potuto pretendere in virtù dell’elevato ingaggio riconosciuto al maiorchino.
Da parte sua Lorenzo avrebbe dovuto essere consapevole di queste difficoltà ma almeno tre fattori hanno influenzato la sua scelta:
- l’insofferenza alla coabitazione con Rossi;
- il malcelato intento di dimostrare di essere capace di riuscire laddove non era riuscito Valentino;
- l’elevato importo dell’ingaggio, non tanto per il suo valore veniale ma come metro di valutazione del suo valore di top rider.
Sui primi due punti ho due brevi riflessioni da fare:
- con tutta l’ammirazione per Rossi, credo che Lorenzo a parità di moto avrebbe avuto i mezzi per batterlo, quindi il suo divorzio da Yamaha dimostra tutta la sua debolezza di carattere;
- quandanche avesse avuto successo con la Ducati, le due esperienze non avrebbero avuto nessun elemento di confronto se non il marchio della moto, e quindi di fatto non avrebbe dimostrato niente. Anzi si potrebbe obiettare che, visti i risultati di Dovizioso, Lorenzo sia andato peggio di Rossi.
E’ evidente quindi che la mancanza di feeling tra moto e pilota ha intaccato anche il rapporto tra Lorenzo e tutto l’ambiente Ducati.
Nel corso dell’intervista a Movistar TV Lorenzo ha attaccato direttamente il compagno di team dichiarando che Dovizioso vuole minare il suo morale come d’altronde avrebbe fatto praticamente da sempre. Una dichiarazione che appare scorretta ed inopportuna, oltreché infondata, ma che probabilmente è solo maldestramente studiata per provocare qualche reazione (?) dell’ambiente Ducati.
Intervistato sull’argomento Jorge ha preannunciato: “Dirò di più giovedì prossimo” cioè alla conferenza stampa del Gran Premio di Austin.
Aspettiamo giovedì; probabilmente ci sarà l’annuncio della separazione o quantomeno di qualcosa che lo faccia presagire.
A questo punto la domanda è se il probabile divorzio si consumerà a fine contratto o prematuramente nel corso della stagione.
E con i contratti degli altri top rider già chiusi, pur dando per scontata la conferma di Dovizioso (almeno lo speriamo), chi potrà affiancare l’italiano?
Petrucci non mi sembra che stia mantenendo le promesse. Si potrebbe promuovere Miller o addirittura Bagnaia nel team ufficiale?
E se Zarco preferisse al ventilato lauto ingaggio KTM una più collaudata Ducati? Improbabile invece un ritorno di Iannone.
E dove potrebbe andare Lorenzo? Potrebbe arrivare in Suzuki “spingendo” Iannone verso KTM o Aprilia? La stessa Aprilia potrebbe essere una destinazione probabile per il maiorchino. Meno probabile sembra un accasamento con KTM ancora acerba e dal carattere forse simile a quello Ducati. Ancor meno probabile un affiancamento a Marquez in Honda.
Vedremo…