Per la stagione 1971 Soichiro Honda in persona aveva offerto a Renzo Pasolini le 6 cilindri aggiornate per disputare le gare internazionali non inserite nel calendario del motomondiale, una formula simile a quella offerta ad Hailwood per il 1968.
Inizialmente il pilota riminese, che aveva abbandonato in modo forse un po’ brusco la Benelli, fu affascinato da una proposta così prestigiosa tanto che incominciò a prendere contatto con Nobby Clark, il meccanico di Hailwood che ben conosceva le favolose sei cilindri nipponiche.
Più o meno contemporaneamente anche la cecoslovacca Jawa, avendo rotto i rapporti con Grassetti, aveva offerto a Pasolini la sua potentissima, quanto pericolosa, 350 2 tempi 4 cilindri a V.
Ma poi non se ne fece nulla in entrambi i casi perché Pasolini ricevette una proposta dalla Aermacchi/Harley Davidson che gli offrì le nuove bicilindriche 2 tempi per le classi 250 e 350 e che lui si affrettò ad accettare ben felice di rientrare con lo status di pilota ufficiale con il costruttore che l’aveva lanciato in campo internazionale.
Per la verità non si capisce come si sarebbe potuta concretizzare l’offerta della Honda poiché già dal 1970 vigevano le limitazioni sul numero dei cilindri, almeno per le gare che rispettavano il regolamento del motomondiale.