>>La grande sfida tra Agostini ed Hailwood<<
Nel corso di quei due anni gli amanti di questo sport poterono godere e palpitare per lo scontro ai massimi livelli tra il più esperto Hailwood alla guida della potentissima ma instabile ed inaffidabile Honda 500 ed il giovane emergente Agostini che rispondeva con la MV 3 cilindri indubbiamente meno potente ma più agile, più equilibrata, più affidabile e dalla migliore tenuta di strada.
A consuntivo di quelle strepitose annate gli annali del Campionato del Mondo di motociclismo riportano che Giacomo Agostini conquistò i suoi due primi titoli mondiali della 500 nel 1966 e nel 1967 sconfiggendo il leggendario maestro Hailwood.
In realtà, analizzando approfonditamente l’andamento dei due campionati, vedremo che parlare di sconfitta appare quantomeno esagerato. D’altronde la valutazione su chi, tra Agostini ed Hailwood, sia stato più grande ha sempre animato le discussioni tra appassionati, senza peraltro giungere ad una conclusione. Quando si mettono a confronto questi due grandi campioni c’è chi fa riferimento al maggior numero di titoli conquistati da Agostini (15 a 9) e chi invece mette in rilievo il maggior numero di vittorie di Hailwood negli scontri diretti con l’italiano (41 a 32).
In relazione a quest’ultimo dato i sostenitori di Agostini giustificano questo risultato affermando che i due avrebbero incrociato le loro carriere nel momento dell’ascesa di Agostini e del vertice di Hailwood dimenticando però che i due avevano appena 2 anni di differenza e che, per le vicende contrattuali con Honda più volte ricordate, Hailwood ebbe la carriera motociclistica troncata ad appena 27 anni proprio nel pieno della sua maturità agonistica dopo appena 10 anni di gare (ricordo che a quei tempi si incominciava abbastanza tardi, tra i 18 ed i 21 anni).
Ricordiamo infatti che quando, alla fine del 1967, la Honda annunciò che nel 1968 non avrebbe partecipato al Campionato del Mondo di motociclismo, pagò Hailwood 50.000 sterline (equivalenti all’incirca a 720.000 sterline o 1.275 milioni di dollari in valuta 2016) perché non gareggiasse per un altro marchio (una sorta di gardening), in vista del ritorno della casa giapponese alle competizioni mondiali. Poi, come molti ricorderanno, ci vorranno più di dieci anni prima che la Honda si ripresentasse, nel 1979, sui circuiti del motomondiale con la fallimentare NR 500 a pistoni ovali; nel frattempo Hailwood si era dedicato a tempo pieno e con discreto successo alle 4 ruote e tornerà in sella solo nel 1978, a 38 anni, nel trionfale TT con la Ducati 900SS.
Altri ancora ritengono Agostini superiore proprio per queste due titoli conquistati nella top class ai danni del grande avversario.
In entrambi i casi il GP delle Nazioni si rivelò determinante.
Nel 1966, ultima gara in calendario per la classe 500, Hailwood fu costretto al ritiro mentre nel 1967 l’inglese fu costretto alla resa mentre stava dominando ma giunse comunque secondo; la vittoria nel successivo GP del Canadà si rivelò inutile avendo ormai accumulato troppi ritiri.
Ricordiamo però che nei 15 titoli mondiali di Agostini sono compresi ben 7 della classe 350 e che i due assi si sono dunque confrontati anche in questa classe.
In effetti si parla sempre dei due titoli della 500 conquistati da Agostini ai danni di Hailwood e della sua Honda trascurando il fatto che negli stessi due campionati la sfida tra i due campioni si estendeva anche alla classe 350 mentre “the bike”, a suo maggior merito per l’impegno fisico e psichico richiesto, contemporaneamente gareggiava anche nella 250.
Perché allora non parlare delle vicende di questa classe quando viene rievocata la storica sfida tra Agostini ed Hailwood nel biennio 1966/67?
A me sembra lecito analizzare i due campionati anche alla luce dei risultati di questa classe, ma prima, per completezza di informazione voglio ricordare che la grande sfida del biennio 66/67 nella classe 500 ebbe un prologo nel mondiale 1965, anno del debutto di Agostini, ed una piccola appendice al GP delle Nazioni del 1968 quando Hailwood, ottenuta la liberatoria dalla Honda, avrebbe dovuto gareggiare con la MV ma poi, indispettito per il ruolo di seconda guida che gli avrebbero voluto imporre, passò polemicamente alla Benelli.
Il Campionato del Mondo del 1966
Questo campionato è fissato nella memoria di tanti appassionati, in particolare italiani, perché segnò l’ascesa del nuovo fenomeno nazionale, Giacomo Agostini.
In effetti, senza toglier merito al talento di Agostini, quel mondiale 500 sfuggì ad Hailwood per alcune scelte sbagliate della Honda e per un po’ di sfortuna.
Quell’anno, il primo della Honda in 500 con la 4 cilindri RC181, la casa giapponese affidò a Redman il compito di puntare al massimo campionato, tant’è che al primo GP in Germania Hailwood non gareggiò nella 500; solo dopo che Redman fu messo fuorigioco per un incidente la casa affidò ad Hailwood il compito di controbattere Agostini e la sua MV.
Nonostante questo e nonostante la scarsa affidabilità della debuttante Honda 500, Hailwood vinse lo stesso numero di gare (3) di Agostini e quindi il campionato fu deciso più che altro dai piazzamenti.
Il computo finale farà registrare il titolo costruttori della Honda con un punteggio frutto delle vittorie conquistate da Redman prima e da Hailwood poi. E’ presumibile che se la Honda avesse avuto fiducia in Hailwood dal primo momento entrambi oggi vanterebbero un titolo in più della classe 500.
Contemporaneamente Hailwood gareggiava anche nella 250 e nella 350 battendo Read su Yamaha nella cilindrata inferiore e lo stesso Ago nella 350 su MV Agusta 3 cilindri.
E non si può non ricordare che la sconfitta che Agostini subì nella classe 350 ad opera di Hailwood fu molto dura con 6 vittorie dell’inglese contro le 3 dell’italiano.
Quell’anno, trionfando anche nella 250 , Hailwood sfiorò una storica tripletta iridata.
Il Campionato del Mondo del 1967
Anche questo campionato viene ricordato per la presunta sconfitta, la seconda consecutiva, ad opera di Agostini nei confronti di Hailwood e della sua Honda.
Ed in effetti i risultati di Hailwood furono una fotocopia quasi fedele di quelli del 1966, con la conquista dei titoli 250 e 350, dove Agostini fu nuovamente battuto pesantemente con una sola vittoria contro le 6 dell’avversario, ed il secondo posto nella 500.
Nella 500 la storia sostanzialmente si ripeterà: i due assi finirono il campionato ancora una volta con lo stesso numero di vittorie (cinque).
Hailwood però sarà ancora una volta tradito dall’affidabilità della sua Honda (tre secondi posti di Agostini contro due secondi posti di Hailwood). l titolo fu assegnato ad Agostini per il maggior numero di secondi posti o, se volete, per il maggior numero di ritiri di Hailwood che dovette soccombere per la inaffidabilità, ben nota, della sua Honda.
E quell’anno i due piloti, ad onta della loro accesa rivalità, dimostrarono di non essere solo Campioni in moto ma anche nella vita: al Tourist Trophy Mike Hailwood volle con sé sul podio Giacomo Agostini tradito dalla catena della sua MV Agusta 500 e Agostini a Monza ricambiò l’omaggio a Mike, penalizzato dai problemi al cambio della sua Honda. E il pubblico di appassionati applaudì.
Per comprendere meglio come la inaffidabilità della Honda abbia penalizzato Hailwood nel suo confronto con Agostini basterà ricordare che nelle uniche sei gare della 500 del biennio 1966/67 in cui entrambi conclusero la gara senza beneficiare di guai dell’avversario, la sfida finì con un 6 a 3 per l’inglese che infatti arrivò tre volte primo davanti ad Agostini nel 1966 mentre l’italiano si affermava sull’inglese una sola volta e ad uno scenario analogo si assisterà l’anno successivo con Hailwood che batteva l’avversario tre volte contro le due di Agostini.
Con il senno di poi ci sentiamo di affermare che Hailwood avrebbe potuto conquistare almeno uno dei due titoli della 500 se la Honda non avesse commesso due gravi errori:
- I tecnici della casa giapponese concentrarono le loro attenzioni alla potenza del loro 4 cilindri senza curarsi troppo della ciclistica consegnando così ai propri piloti una moto inguidabile ed inaffidabile. Si impuntarono sul fatto che un surplus di potenza avrebbe reso vincente la loro moto; a riprova di ciò lo stesso Hailwood in più occasioni fece realizzare dei telai alternativi da specialisti inglesi ed italiani, ma l’Honda gli proibì categoricamente di utilizzarli in gare del Campionato Mondiale, per comprensibili motivi di immagine. Riuscì a portarli in pista solo in qualche gara non titolata.
- Inizialmente affidò la 500 al solo Redman con il risultato che conquistò il titolo per costruttori e il maggior numero di vittorie 5
- Distribuendo però punti e vittorie su due piloti mentre la MV concentrava sul solo Agostini le proprie attenzioni. Se anche la Honda avesse concentrato su Hailwood le proprie attenzioni, questi avrebbe conquistato il titolo a mani basse, nonostante le deficienze tecniche della moto.
Se Hailwood fosse riuscito a conquistare uno dei due titoli della 500 avrebbe compiuto la grandiosa, ed unica, impresa di conquistare tre titoli nello stesso anno.
Riepilogando, a costo di sembrare un detrattore di Agostini, vorrei farvi riflettere su alcuni punti:
- All’età di 27 anni Hailwood fu “bloccato” contrattualmente dall’Honda che si ritirò dal Campionato dal Mondo. E va considerato che all’epoca non si cominciava a 8 anni con le minimoto, quindi Mike non aveva molti anni di competizioni alle spalle, aveva disputato la sua prima gara, non di campionato mondiale, appena 10 anni prima.
- Pur avendo solo 2 anni di differenza (Mike era del ’40, Ago del ’42) Mino ha gareggiato nel Campionato del Mondo per altri 10 anni dopo il ritiro di Mike.
- Nel 1965 correvano entrambi con la MV Agusta ed il campionato mondiale della 500 fu vinto da Hailwood davanti ad Agostini, anche se va detto che quello era l’anno del debutto di Ago nella 500 e probabilmente gli fu imposto il ruolo di seconda guida.
- A coronamento di una splendida carriera, e a dimostrazione di un talento e una classe superiori alla media, dopo la parentesi automobilistica ci saranno i trionfi al TT del 1978 con la Ducati e del 1979 con la Suzuki, ovvero 10 anni dopo il ritiro dal campionato mondiale e alla bella età di 38 anni.
- I tre anni che ho citato (1965/66/67) sono quelli in cui i due campioni si sono sfidati in gare del Campionato del Mondo. Alcuni storici, tra cui Ezio Pirazzini, allargano il confronto fino al 1971. In effetti già nel 1968 Hailwood, come già detto, non partecipava ai GP per vincoli contrattuali con l’Honda, ma solo alle gare della Mototemporada Romagnola e ad alcune manifestazioni in Inghilterra. Nel 1969 e nel 1971, quando Hailwood ormai si era di fatto ritirato, furono organizzati tre incontri di “cassetta” che Hailwood accettò forse più per un fattore economico che per spirito sportivo.
In ogni caso il computo finale dei confronti diretti rimane a favore di Hailwood per 41 a 32.