La Innocenti 186GT, una classica GT all’italiana di media cilindrata che purtroppo non uscì mai dallo stadio di prototipo.
Nel 1962 si inizia a parlare di una “collaborazione” fra Innocenti e Ferrari; nel 1963 ne viene affidata la progettazione all’ing. Alessandro Colombo.
Al telaio tubolare, tipico della tradizione Ferrari, venne accoppiato un 6 cilindri a V di 60° di 1788 cc. che trovava origine da un motore Ferrari 250 12 cilindri a V60° sezionato trasversalmente, e non un motore Dino 6 cilindri V65°, come qualcuno erroneamente pensava all’epoca dei fatti.
Il motore erogava una potenza di 156/158 CV a 7.000 giri/min; cambio a quattro marce più overdrive.
La strumentazione ed il cruscotto ricordavano l’allestimento adottato dall’ASA 1000.
Il design fu affidato a Giorgio Giugiaro all’epoca in forza alla Carrozzeria Bertone. La strumentazione ed il cruscotto ricordavano l’allestimento adottato dall’ASA 1000.
Furono realizzati due prototipi, il primo con telaio tubolare, il secondo a scocca portante.
Nel 1964, quando ormai la vettura era quasi deliberata nella sua versione definitiva, il progetto venne accantonato a causa della congiuntura economica, ma anche in considerazione del fatto che la rete di vendita ed assistenza tecnica della Innocenti era costituita in gran parte da officine specializzate negli scooter Lambretta e pertanto non furono ritenute affidabili per la gestione commerciale e tecnica di un prodotto così ambizioso.