Già qualche mese fa scrissi una nota su questo tema; in quella nota proponevo alcuni interventi rivolti prevalentemente al regolamento tecnico.
Dopo i test invernali e la prima gara stagionale in Australia che hanno visto ancora una volta il dominio del binomio Kawasaki-Ducati nonostante l’assurda e antisportiva limitazione al numero massimo di giri, il tema è ritornato in auge.
All’epoca queste erano le mie proposte:
- Aumentare il numero di esemplari minimi prodotti e venduti necessari per la omologazione; l’effetto dovrebbe essere quello di abbassarne il prezzo al pubblico per rivolgersi ad una platea più ampia e di conseguenza le moto dovrebbero essere meno sofisticate (il rischio è che un colosso come la Honda potrebbe metterle in vendita sottocosto);
- Regolamento tecnico meno permissivo: freni e sospensioni di serie con i necessari adattamenti (tubazioni, molle, materiali di attrito, liquidi) all’uso in pista.
- Nel contempo non imporrei valori standard; per intenderci, se sulla moto in vendita al pubblico riesco ad ottenere un peso particolarmente ridotto non vedo perché mi si debba imporre un peso minimo oppure se riesco a sviluppare una elettronica sofisticata perché dovrebbe essere tarpata?
Credo che con un regolamento del genere (indubbiamente da affinare, qui ne ho elencato solo i principi ispiratori) le case concorrenti potrebbero aumentare e si darebbe più spazio anche ai “preparatori”, una categoria in via di estinzione se non già estinta.
Di recente, con l’obiettivo di vivacizzare il WSBK qualcuno ha ipotizzato il ricorso massiccio e qualificato (interventi ad invito) di wild card di qualche top rider del Motomondiale (DORNA gestisce entrambi i Campionati).
Ispirandomi a questo suggerimento voglio fare una sorta di “operazione nostalgia” ricordando i tempi di quando alle gare della Mototemporada romagnola, che si svolgeva nei primi mesi dell’anno prima che partissero le gare del Motomondiale, partecipavano parecchi big come Agostini, Pasolini, Hailwood, Read e tanti altri o di quando (vero è che i calendari erano meno fitti) i top rider a 4 ruote partecipavano sia al Campionato di F1 che a quello dei Prototipi:
- Partecipazione aperta, senza prendere punti per il Mondiale, alle wild card di prestigio;
- Eliminazione della gara del sabato;
- Gare mini-endurance a coppie (proprio in queste occasioni potrebbero essere coinvolte le wild card, magari anche di piloti provenienti dalla Endurance);
- Ridurre le concomitanze con il Motomondiale facendo partire il calendario quando in Europa è inverno, organizzando le prime gare in quei paesi, agli antipodi, dove invece è estate.
Cosa ne pensate?