La scia è un fenomeno fluidodinamico che si verifica ogni qualvolta un corpo solido si muove attraverso un fluido.
Una moto che fende l’aria crea una zona di pressione elevata davanti alla carena; i flussi d’aria che lambiscono le fiancate e che passano sopra il pilota poi si separano creando nella zona posteriore della moto una zona di bassa pressione ad elevata turbolenza. In pratica con il suo passaggio, la moto perturba e trascina il fluido in modo che nella zona posteriore il fluido stesso si muove nella stessa direzione del suo moto. Ed è proprio questo il fenomeno che noi conosciamo come scia.
Una moto che si muove nella scia prodotta dalla moto che la precede avrà una diminuzione significativa della propria resistenza aerodinamica perché si muove in una zona di depressione ovvero l’aria si muove nella sua stessa direzione. In pratica subisce un effetto di risucchio. Perciò il pilota della moto che segue può acquistare una maggiore velocità e sfruttarla per tentare di superare il corridore che lo precede.
La resistenza aerodinamica si riduce progressivamente avvicinandosi al veicolo che precede; nei circuiti con lunghi rettilinei l’effetto scia, che incomincia a sentirsi ad una distanza di circa 10 mt, può far guadagnare oltre 10 Km/h.
Per utilizzare l’effetto scia ai fini del sorpasso si deve sfruttare la riduzione della resistenza aerodinamica partendo da una certa distanza e accelerando fino a portarsi alla minima distanza possibile della moto che precede per poi spostarsi lateralmente avendo la spinta necessaria per completare il sorpasso. Questa manovra è meno agevolata con le auto rispetto alle moto dato l’ingombro laterale ridotto della moto che consente un più repentino cambiamento di corsia. Un grosso problema si pone proprio quando si esce dalla sacca d’aria nella quale si è rimasti protetti fino a quel momento. Sembra di sbattere contro un muro e la moto diventa molto instabile.
Quando si procede in scia ad un avversario bisogna evitare di rimanervi troppo a lungo per prevenire un eventuale surriscaldamento del motore che in questa fase non è investito dal flusso d’aria frontale; in questo caso anche i pneumatici potrebbero soffrire di surriscaldamento.