Le Top Class del motociclismo (500 prima e MotoGP a partire dal 2002) e dell’automobilismo (Formula 1) sono nate come Campionati del Mondo Piloti, rispettivamente nel 1949 e nel 1950; ricordo infatti che in Formula 1 inizialmente il campionato costruttori non esisteva e sarà istituito solo a partire dal 1958.
Nonostante ciò le due competizioni erano aperte alla partecipazione delle case con i loro prototipi.
E’ naturale perciò che sin dagli inizi gli uni (i piloti) e le altre (le case costruttrici) abbiano sempre cercato il meglio che lo scenario agonistico offrisse; alla fine è fatale che il miglior pilota arrivi a disporre del miglior mezzo meccanico determinando, spesso, lunghi periodi di supremazia.
Si sarebbe perciò indotti a pensare che sarebbe stato più giusto istituire un campionato monomarca, ma in verità un campionato di questo tipo ci avrebbe indicato solo il pilota più veloce, non il più completo. Non è raro, infatti, il caso di piloti che si sono ben distinti nelle categorie propedeutiche per poi perdersi una volta approdati al Mondiale.
Solo gareggiando con i prototipi – ed ecco perché sono contrario ai vincoli tecnici troppo restrittivi – è possibile individuare il pilota più completo e più talentuoso: veloce, con una buona visione della strategia di gara, propensione al corpo a corpo, capacità di sviluppo e di messa a punto, scelta del pneumatico e relativa gestione in gara, adattabilità alle diverse caratteristiche di guida richieste dalla evoluzione della tecnologia e anche… fortuna.