Dal 2013 la Kawasaki, con Sykes ma sopratutto con Rea, è la dominatrice del Mondiale delle derivate di serie con il solo intermezzo di Guintoli con l’Aprilia nel 2014.
Eppure i precedenti del costruttore giapponese in SBK non sono così brillanti.
Infatti la Kawasaki fino al 2013 aveva conquistato il suo primo ed unico titolo venti anni prima. Era il 1993 quando si laureò campione iridato delle SBK Scott Russell.
Fogarty e la Ducati 888 furono i grandi sconfitti di quella stagione alla fine della quale dovettero cedere il titolo a Russel che conquistò il titolo imponendosi in 5 gare mentre il titolo costruttori andò alla Ducati, forte anche delle vittorie di Falappa.
Quello del 1993 era il sesto campionato delle derivate di serie; quell’anno furono disputate 13 Gran Premi mentre un quattordicesimo ed ultimo round che si sarebbe dovuto disputare in Messico fu cancellato a seguito del rifiuto dei piloti che giudicarono il circuito inadeguato (dal campo di calcio confinante finivano in pista molti palloni e perdipiù sul tracciato si aggiravano alcuni cani randagi).
Questa circostanza tolse ogni speranza a Fogarty di rimontare in classifica per contendere il titolo a Russell.
Dopo quella stagione la Kawasaki non saprà più ripetersi se non, appunto 20 anni dopo, con Tom Sykes.
Scott Russell, pilota statunitense nato a East Point il 28 ottobre 1964, era soprannominato Mr. Daytona per le numerose vittorie, ben 5, alla 200 Miglia di Daytona ottenute tra il 1992 ed il 1998; in quel lasso di tempo mancò la vittoria solo nel 1993 e nel 1996, battuto entrambe le volte in volata rispettivamente da Eddie Lawson per 0,05 secondi e da Miguel Duhamel per 0,01 secondi.
La sua carriera di pilota iniziò nel motocross; nel 1986 debuttò nella velocità partecipando ad alcune gare della classe 750 Supersport.
Nel 1990 arriva il punto di svolta della sua carriera quando viene ingaggiato dal team Kawasaki del Rob Muzzy Racing con cui si impone per tre anni di fila nella AMA 750 Supersport.
Dopo alcune wild card nel WSBK con ottime prestazioni, nel 1992 arriva la sua prima vittoria nella 200 Miglia di Daytona battendo in volata la Ducati di Doug Polen con una spericolato slingshot pass, una manovra che consiste nel tagliare trasversalmente la pista sopraelevata scendendo rapidamente dalla parte esterna (posta più in alto) verso l’interno, manovra tipica dei piloti degli ovali con curve sopraelevate che consente di acquistare velocità.
Il 1993 è l’anno della consacrazione quando in sella alla Kawasaki ZXR 750 conquista il titolo Mondiale SBK.
Sempre nel 1993 vince la 8 Ore di Suzuka in coppia con Aaron Slight, mentre un anno dopo, seppur vincendo ben 9 gare ed altrettanti piazzamenti, non riesce a bissare il titolo mondiale WSBK che è costretto a lasciare a Carl Fogarty. Si consola con un’altra vittoria a Daytona. Nel 1995 Russell si vendica del mondiale sfumato un anno prima, battendo King Carl sul triovale di Daytona vincendo ancora una volta la 200 Miglia. Questo è anche l’ultimo anno che lo vedrà impegnato in sella ad una Kawasaki nel Mondiale WSBK.
Nel biennio 1995/96 è nel Motomondiale alla guida di una Suzuki 500. Su 19 presenze ottiene due terzi posti in gara ed il 6º posto finale nella stagione 1996.
Dopo la parentesi nel Motomondiale torna alla SBK in sella alla Yamaha con scarsi risultati; però con lo stesso team vince le edizioni del 1997 e del 1998 della 200 Miglia di Daytona.
Nel 1999 e nel 2000 ritorna alle gare USA alla guida di una Harley-Davidson VR1000 nel campionato AMA SBK.
Nel 2001 la Ducati, a secco di risultati nel campionato AMA SBK, ma sopratutto nella 200 Miglia di Daytona, lo ingaggia.
Purtroppo, causa lo spegnimento improvviso della Ducati al via, Russell viene investito da un pilota che partiva dalle retrovie. L’incidente ebbe conseguenze fisiche tali che Russell rischiò addirittura di perdere una gamba.
Da qui la decisione del ritiro dalle competizioni salvo una fugace apparizione alla 200 Miglia di Daytona del 2002 alla guida di una Yamaha R1 Superstock di un Team privato.
Nel 2005 è stato inserito nella Motorcycle Hall of Fame.
La moto di Russell era la Kawasaki ZXR 750, un modello prodotto dal 1989 fino al 1995 e che sarà poi sostituito dalla Ninja ZX-7R.
Sue avversarie nel segmento delle Supersportive erano la Bimota YB4, la Ducati 851, la Honda RC 30, la Suzuki GSX-R 750 e la Yamaha OW01.
Il motore era un 4 cilindri in linea, 4 tempi bialbero; la cilindrata era di 748 cc e la potenza massima di 118cv a 11.500 giri/minuto.
Il telaio della moto era composto da un doppio trave alluminio ed una culla doppia in tubi imbullonata che passava sotto il motore.
L’estetica molto racer era caratterizzata da un doppio faro tondo e dai due condotti di presa d’aria frontali che alimentavano il filtro dell’aria attraversando il serbatoio della benzina. Questa particolare caratteristica verrà mantenuta dai modelli successivi fino al 1993.
La velocità di punta era di circa 260km/h, mentre l’accelerazione da 0-400 mt era di 10.8 secondi. Peso circa 200 kg.