Nell’articolo dedicato alla prima automobile che si è fregiata del marchio Ferrari, la Ferrari 125, abbiamo ricordato come gli unici due esemplari costruiti vennero poi smantellati per riutilizzarne i componenti per allestire le successive evoluzioni: la 159, la 166 e la 125 F1.
E probabilmente Ferrari quando aveva avviato il progetto della 125 motorizzata 1500cc, a conferma delle idee che aveva già concretizzato con la monoposto Alfa Romeo 158, già pensava ad una versione sovralimentata di quel motore da montare sulla prima monoposto Ferrari di Formula 1.
Infatti la formula Gran Prix allora in vigore prevedeva motori 1.500 sovralimentati o 4.500 aspirati.
Nacque così nel 1948 la prima monoposto Ferrari Gran Prix, la 125 F1, detta “autobotte” per le sue forme poco aggraziate.
La monoposto, inizialmente denominata GPC, ossia Gran Premio Compressore, fu progettata nel rispetto delle specifiche della Formula Gran Prix, che in seguito sarebbe diventata la Formula 1.
Inizialmente il progetto fu affidato a Giuseppe Busso al quale però subentrò un vecchio collaboratore di Ferrari, Gioachino Colombo, che lasciata l’Alfa Romeo raggiunse Ferrari nella nuova avventura. Questa decisione spinse Busso a lasciare la Ferrari per l’Alfa.
Il motore era quindi un 12 cilindri di 1.500 cc sovralimentato con un compressore Roots monostadio. Il telaio era un classico a longheroni e traverse, caratterizzato da un passo molto corto.
Le prime prove mostrarono alcuni limiti di questa soluzione e perciò, circa un anno dopo, fu sviluppata una versione del motore con la distribuzione bialbero e la sovralimentazione affidata a due compressori Roots. Anche il telaio fu soggetto a qualche intervento.
La 125 F1 apparve per la prima volta in gara il 5 settembre 1948 sul Circuito del Valentino a Torino, in occasione del XIX° Gran Premio d’Italia.
Furono schierate tre monoposto affidate a Sommer, che si classificò terzo alle spalle di un’Alfa Romeo e di una Maserati, e a Farina e Bira, entrambi costretti al ritiro. Questo promettente debutto convinse Ferrari ad insistere tanto che dopo altre due gare arrivò anche la prima vittoria al Gran premio del Garda, gara dedicata a vetture di Formula Libera.
Nel 1949 approdarono in Ferrari Villoresi e Ascari, con quest’ultimo che portò alla vittoria la Ferrari a Monza, in Svizzera ed in Olanda.
Nel 1950 veniva varato il Campionato Mondiale di Formula 1. Ferrari non poteva non iscriversi. Forse in quel momento si realizzava il sogno di una vita.
In quel primo anno della Formula 1 la monoposto fu soggetta a molti radicali interventi ad opera dell’ing. Aurelio Lampredi.
Saltata la prima gara, per motivi non meglio identificati (Scarsa preparazione delle monoposto? Mancato accordo sugli ingaggi?) la Ferrari si presentò al via del prestigioso Gran Premio di Monaco dove SAcari riuscì a contrastare fino alla fine il vincitore Fangio con l’Alfa Romeo.
Iniziava quel giorno una sfida tutta italiana tra la Ferrari e l’Alfa Romeo. Per ironia della sorte la maggiore avversaria di Ferrari in Formula 1 sarà propria quella Alfetta 158 da lui stesso ideata prima della guerra.
Ma, nonostante lo splendido risultato, la storia della 125 F1 finisce dopo la gara di Monaco perché Ferrari, constatati alcuni limiti della sovralimentazione (Consumo elevato ed eccessivo assorbimento di potenza del compressore agli alti regimi), decise di intraprendere la strada del 4500 aspirato.
La Ferrari sarà l’unico costruttore sempre presente nel Mondiale di F1 a partire dal primo campionato nel 1950.