Come ho già avuto modo di dire nella mia prima nota su questa stessa tematica, la mia opinione è di una banalità assoluta: non è possibile stabilirlo, troppo diverse le circostanze nelle quali hanno operato i piloti nelle diverse epoche.
Ma anche ammesso che sia possibile dare una risposta al quesito, il tema dovrebbe essere affrontato con un’analisi molto articolata:
- Prima di tutto valutare il contesto: la reale competitività degli avversari dal punto di vista del pilotaggio e la loro dotazione tecnica (disponibilità di una moto ufficiale, telai, pneumatici, elettronica), le caratteristiche dei circuiti, i regolamenti tecnici, i regolamenti sportivi (prima si poteva gareggiare in più categorie), il numero di gare disputate nell’anno.
- Poi penso che senza una profonda e critica analisi storica non ha nessun senso fare confronti. Come è noto con i se ed i ma non si conclude niente, però dovremmo chiederci se nel 1968 la Honda non si fosse ritirata vincolando con un contratto Hailwood a non gareggiare sotto le insegne di altri costruttori, Mike (che aveva appena 27 anni) quanti titoli avrebbe potuto aggiungere ai suoi 9 (+1) e quanti ne avrebbe vinti Agostini? E se Saarinen non fosse morto a Monza nel 1973 quanti titoli avrebbe vinto e Agostini sarebbe mai passato alla Yamaha? E i titoli che ha vinto Walter Villa avrebbe potuto vincerli Pasolini? Se Rainey o Provini non avessero avuto i loro drammatici incidenti e se Spencer non avesse avuto i suoi malanni sarebbero emersi gli altri americani (Lawson, Rainey, Schwantz)?
- E ancora, è lecito chiedersi se ha senso valutare il confronto diretto tra piloti emergenti e piloti più “maturi”? (Lorenzo/Rossi; Hailwood/Agostini; Agostini/Saarinen; Roberts/Spencer).
- E se pure riuscissimo a dare risposta a tali quesiti, in base a quali elementi potremmo valutare Nuvolari, Varzi, Omobono Tenni, Taruffi che hanno gareggiato, primeggiando, in un periodo in cui il Campionato Mondiale era di là da venire?
- D’altronde anche i numeri devono essere interpretati nel contesto nel quale si sono realizzati, basti pensare alla dicotomia sul numero di gare vinte da Agostini e Rossi: da una parte si sostiene che Agostini correva in più categorie contemporaneamente (350 e 500) mentre dall’altra si afferma (ed è vero) che nei Campionati dell’era moderna si disputano molti più GP. In pratica quanto a gare disputate sono più o meno alla pari.
- Ma anche in questo caso si potrebbe obiettare, a sostegno di uno o dell’altro pilota, che Agostini ha realizzato i propri record in un arco di tempo inferiore, mentre Rossi sta dominando la scena da più anni; al riguardo si potrebbe sostenere che le circostanze attuali facilitano i piloti moderni che iniziano praticamente da bambini; di fatto è vero che Agostini ha debuttato nel mondiale a 22 anni mentre Rossi lo ha fatto a 17 anni;
- Ma si potrebbe osservare che …. a questo punto lascio al lettore l’impegno a trovare la propria risposta.
La mia personale risposta è nella foto allegata a questa nota.
E alla fine consentitemi qualche ulteriore riflessione.
In base a quali elementi oggettivi potremmo affermare che Agostini avrebbe vinto a mani basse anche nella MotoGP o che al contrario Rossi non sarebbe mai emerso nelle competizioni degli anni ’60? La verità è che ognuno è figlio della propria epoca ed il suo valore rimane confinato nel suo ambito.
Perciò non si può che esprimere le proprie preferenze, o se preferite simpatie, indipendentemente dai palmarés.
E, rimanendo nel campo delle emozioni, la semplice valutazione dello stile di guida potrebbe “pilotarci” verso l’uno o l’altro pilota, anche se tutti quelli presi in esame possono vantare titoli e vittorie; limitandoci ai piloti di generazioni abbastanza recenti non vi è alcun dubbio che STONER e MARQUEZ hanno uno stile di guida esaltante ma come non ammirare la rigorosa compostezza di BIAGGI o di LORENZO?
A me, per esempio, sono sempre piaciuti MIKE HAILWOOD per la capacità di adattarsi con rapidità a qualunque tipo di moto e GILLES VILLENEUVE per la sua grinta; eppure mentre il primo ha un palmarés ricco il secondo in realtà ha vinto ben poco.
Forse potremmo concludere sostenendo che i più grandi sono stati SURTEES e NUVOLARI perché, unici, hanno primeggiato sia nelle moto che nelle auto.