DS, una sigla storica per il marchio Citroën che, nel 1955, la utilizza per la prima volta per battezzare una sua vettura, la Citroën DS appunto, in vendita per ben 20 anni.
Passano gli anni, quasi 35 per la precisione, e il gruppo PSA decide di rispolverare la sigla DS creandone un vero e proprio marchio automobilistico, con l’idea di rivisitare gli attuali modelli Citroën per poterne creare di nuovi, caratterizzati da finiture di pregio e materiali di qualità, che potessero dare alle nuove auto un taglio premium e un posizionamento di mercato al di sopra della lineup del marchio Citroën.
Negli anni, inoltre cambia anche il significato della sigla DS, che passa dall’originale Désirée Spéciale al nuovo Different Spirit.
Nel 2009, viene presentata la prima Concept Car di nuova generazione con la sigla DS, la Citroën DS Inside, ma solo nel 2014 il marchio DS Automobiles diventa un’entità a parte, con un logo tutto suo.
In questo test vi parleremo della DS 5 Hybrid4 Sport Chic, restyling della precendente Citroën DS5 e primo modello della casa DS ad aver utilizzato in europa il nuovo marchio e ad aver eliminato ogni riferimento al brand Citroën.
SCHEDA TECNICA
- Cilindara 1997 cc
- Potenza massima 163CV a 3850 giri
- Coppia massima 300 Nm a 1750 giri
- Alimentazione motore diesel
- Cambio manuale pilotato a 6 rapporti + retromarcia
- Numero cilindri e disposizione 4 in linea
- Trazione integrale
- Velocità max 211 km/h
- Accelerazione da 0-100 km/h in 9,3 sec.
- Consumo medio 14,5 km/l (rilevato in città), 19 km/l (rilevato su extraurbane/autostrada)
- Lunghezza 4530 mm; larghezza 1871 mm; altezza 1505 mm
- Capacità bagagliaio 325 litri
- Massa 1735 kg
ESTERNI
Il design della vettura è davvero ben riuscito. In questa generazione, DS5 abbandona completamente il marchio “double chevron” per fare spazio al marchio DS, variazione che contribuisce a caratterizzare ancora di più il frontale della vettura.
Il marchio DS infatti è adagiato su un’ampia griglia anteriore, replicata poi nella parte bassa del paraurti sotto la targa.
I gruppi ottici direzionali, sviluppati con tecnologia mista xeno e LED, svolgono egregiamente il loro lavoro e donano al frontale della vettura un look moderno, grazie ad un ottimo lavoro svolto con i LED che creano un design luminoso caratteristico e accattivante. Anche le frecce anteriori ad accensione dinamica, che generalmente troviamo su modelli di marchi premium, caratterizzano il design e strizzano l’occhio a vetture di categoria superiore.
Il cofano anteriore è sicuramente contraddistinto dalle due linee longitudinali, che vanno dalla griglia anteriore fino al parabrezza. Sicuramente le numerose cromature donano alla vettura un aspetto pregiato, quasi lussuoso, e cercano di spingere la DS5 verso un segmento in cui il marchio francese cerca sicuramente di fare colpo.
Le ritroviamo sui fari, con due linee tese che raggiungono la zona degli specchietti retrovisore. L’intera calandra anteriore è contornata da un’ampia cromatura e anche sulle portiere, nella parte bassa del profilo, troviamo una linea cromata che ripercorre quasi l’intera lunghezza della vettura.
La linea, spiovente sul posteriore, ricorda quasi quella di una coupè. E in effetti, a prima vista, si fa fatica a categorizzarla subito, con una lunghezza di 4.530 m che la rende quasi lunga quanto una station wagon.
Il parte posteriore è invece caratterizzata da linee piuttosto semplici e morbide. Nella parte alta troviamo uno spoiler, posto subito sopra il lunotto dalle dimensioni piuttosto ridotte, gli ampi fanali posteriori anch’essi con tecnologia LED, e i due grandi “scarichi”, posti ai lati del paraurti e che, come già visto anche su altre vetture di ultima generazione, hanno una funzione puramente estetica.
Promossa anche la colorazione bianco perla: particolare quanto basta senza risultare appariscente, esalta le linee della vettura al punto giusto e si sposa in modo ottimale con le numerose cromature presenti sulla carrozzeria.
Una nota di merito va anche ai cerchi diamantati bicolor da 18” modello “Adelaide”, un vero piacere per la vista.
INTERNI
L’abitabilità è molto buona, sia per i passeggeri anteriori che per quelli posteriori.
I sedili sono molto comodi, anche se quello che più colpisce è la qualità e le finiture degli stessi, davvero belli anche esteticamente. Entrambi i sedili anteriori sono riscaldati e regolabili elettronicamente. Il sedile conducente, inoltre, presenta anche una funzione di massaggio lombare e la possibilità di memorizzare due posizioni per 2 conducenti diversi.
L’ampio volante, sempre in pelle, è ben fatto e presenta su di esso i tasti divisi in due blocchi, con quelli per l’infotaintment sul lato destro e limitatore di velocità / cruise control sul lato sinistro.
Anche la plancia risulta ben realizzata, sia dal punto di vista estetico che per i materiali utilizzati. Non abbiamo gradito particolarmente l’idea di incassare leggermente il display, cosa che a nostro avviso penalizza un po’ l’estetica della plancia e lo rende meno comodo da utilizzare, allontanandolo dal conducente di qualche centimetro.
Il sistema di infotaintment è lo stesso già visto su altre vetture del gruppo PSA, con piccole personalizzazioni. Abbiamo già avuto modo di apprezzare il navigatore satellitare, preciso e intuitivo nell’utilizzo. Anche la parte multimediale risulta ben organizzata e facile da utilizzare anche se, sulla versione in prova, abbiamo riscontrato una qualità audio nella media. Molto bene anche la parte telefonica, con vivavoce chiaro e potente e la possibilità di visualizzare i contatti e le relative foto nel display della vettura.
La strumentazione, leggermente ispirata al settore aeronautico, è divisa in tre sezioni. Nella parte sinistra troviamo il contagiri, grazie al quale possiamo capire anche il nostro stile di guida e verificare se le batterie sono in fase di carica. Al centro, il classico tachimetro contornato da indicatore della temperatura e livello carburante. Infine, sul lato destro, la sezione dedicata al computer di bordo, nel quale possiamo verificare numerose informazioni come autonomia residua, consumo medio, velocità media, navigatore satellitare, stato di funzionamento del sistema ibrido e tanto altro.
Un’ultima nota sul tetto in cristallo, bello da vedere e diviso in tre settori apribili in modo indipendente l’uno dall’altro.
BAGAGLIAIO
Il bagagliaio non è sicuramente tra i punti di forza della vettura. Con un volume di 325 litri, perde circa 140 litri dalla versione non ibrida, a causa dell’ingombro dei motori elettrici e delle batterie. L’ingombro inoltre crea anche un gradino nel bagagliaio, che può essere colmato grazie ad un doppio fondo, a patto di rinunciare a qualche litro.
Anche il posizionamento del pulsante di apertura non è tra i più immediati, ma dopo qualche giorno ci si abitua.
MOTORE
Il motore è un 4 cilindri in linea BlueHDi da 1997 cc e 163cv, già provato con soddisfazione su altre vetture del gruppo PSA, e su questo esemplare viene abbinato ad un cambio ETG6, che DS definisce “manuale pilotato a 6 rapporti”. In sostanza è una variante del cambio robotizzato, in cui i movimenti della leva del cambio vengono effettuati mediante attuatori e in modo del tutto automatico dalla vettura.
Sicuramente non è un cambio dalle prestazioni sportive, in quanto non ci è sembrato tra i più veloci in circolazione e probabilmente più lento dello stesso EAT6, provato su altre vetture del gruppo. A parte questo dettaglio, abbiamo riscontrato un funzionamento lineare e confortevole, tutto sommato in linea con la tipologia di vettura che non è di certo una sportiva.
La vera novità di questa motorizzazione è l’adozione della tecnologia ibrida, che affianca al motore diesel un ulteriore motore elettrico da 37cv.
Questa modifica, oltre a garantirci una riduzione dei consumi ed emissioni nell’utilizzo cittadino, introduce numerose novità dal punto di vista delle modalità di guida.
Tramite il selettore “Hybrid Control” posto sul tunnel centrale, infatti, possiamo scegliere le varie modalità di guida: Auto, Sport, nella quale i motori vengono utilizzati per garantire la massima spinta, 4×4, in cui possiamo avere la massima aderenza grazie alla trazione sulle ruote posteriori garantita dal propulsore elettrico, e ZEV, una modalità che consente di viaggiare per brevi percorsi in modalità completamente elettrica e fino ad una velocità massima di 70 km/h circa.
Dal punto di vista prestazionale, questa motorizzazione garantisce uno scatto da 0 a 100 in 9,3 secondi ed una velocità massima dichiarata di 211 km/h. Dal punto di vista dei consumi, invece, abbiamo rilevato circa 14.5 km/l in città e 19 km/l in autostrada, con velocità costante di 130 km/h. Consumi sicuramente in linea con altre concorrenti diesel, ma probabilmente da una vettura ibrida ci saremmo aspettati una differenza più marcata nell’uso cittadino.
ALLA GUIDA
Il modello oggetto del nostro test è di tipo keyless. Questo significa che possiamo aprire o chiudere la vettura semplicemente toccando una delle maniglie esterne con la chiave nella tasca. La vettura si chiude automaticamente anche quando ci allontaniamo dalla stessa lasciandola aperta.
Una volta in movimento ci accorgiamo subito che anche l’assetto della vettura è tarato per garantire il massimo confort. Si riesce ad affrontare viaggi autostradali senza affaticarsi troppo, mentre in città le imperfezioni e le buche vengono assorbite senza grossi problemi.
Anche la tenuta di strada ci è sembrata soddisfacente, trasmettendo al conducente sempre sicurezza anche nelle curve più veloci. Sicuramente merito anche della gommatura generosa, delle dimensioni e del peso della vettura abbastanza importanti, che sulla versione ibrida raggiunge i 1.735 kg a vuoto, più di 100 kg in più rispetto alla versione diesel equipaggiata con lo stesso motore.
Tra le varie modalità abbiamo apprezzato la “ZEV”, con la quale si può provare il piacere di viaggiare a zero emissioni e nel silenzio più assoluto seppur per pochi km.
Non mancano inoltre diversi aiuti alla guida, come l’avviso di superamento della linea di carreggiata, il monitoraggio dell’angolo cieco, la gestione automatica dei fari abbaglianti/anabbaglianti, l’assistenza della partenza in salita assistita, limitatore di velocità e cruise control, purtroppo non di tipo adattivo sul modello in prova.
CI PIACE
- La qualità e le finiture sono sicuramente da riferimento per la categoria
- Le diverse modalità di guida possono rendere l’esperienza di guida più interessante, oltre che tornare utili in determinate condizioni
- La linea della vettura convince, da qualsiasi angolazione!
NON CI PIACE
- Supporto dello specchietto retrovisore cromato, che in alcuni casi crea fastidiosi riflessi
- Il piccolo lunotto posteriore offre una scarsa visibilità. Per fortuna c’è la retrocamera…
- I consumi sono assolutamente in linea con le motorizzazioni diesel in circolazione, ma da un’auto ibrida ci aspettavamo di più
IN CONCLUSIONE
Una vettura dal design accattivante e ben riuscito, che strizza l’occhio a marchi più blasonati con finiture e materiali di qualità. Il sistema ibrido aggiunge diverse modalità di guida, che aggiungono utilità e piacere di guida, ma non apporta ai consumi il vantaggio tangibile che ci aspettavamo.
La DS 5 è disponibile a partire da un prezzo di listino di 34.500€ circa, che può sfiorare i 50.000€ per la versione Hybrid4 Sport Chic oggetto del test.