Bottas conquista l’ultima gara dell’anno davanti a Hamilton.
E con questo può anche chiudersi la cronaca necessariamente scarna di un Gran Premio più noioso del solito e che non aveva niente da offrire essendo ormai tutti i giochi già fatti con i titoli piloti e costruttori già assegnati da tempo.
Purtroppo per i tifosi ferraristi la Mercedes ha ribadito ancora una volta la sua superiorità.
E allora tanto vale dare uno sguardo al futuro.
L’anno prossimo in Formula 1 si vedranno parecchie novità.
La più appariscente sarà l’adozione in via definitiva dello Halo, il sistema di protezione del pilota e dell’abitacolo che era stato sperimentato in qualche gran premio in passato. Sicurezza dieci, estetica zero.
Questa appendice ha già messo in crisi i costruttori perché il peso del dispositivo è maggiore di quanto previsto. La FIA aveva infatti previsto un incremento del peso minimo delle F.1 2018 di 6 kg (Il dispositivo è realizzato in titanio), portando il limite a 734 kg, ma evidentemente non aveva conteggiato il peso degli attacchi al telaio che dovrebbero “contribuire” con ulteriori 6 Kg circa.
In linea di massima non sarebbe un problema ma i progettisti dovranno tener conto di una massa che va a collocarsi nella parte alta della monoposto, che sposta il bilanciamento dei pesi fra anteriore e posteriore e che probabilmente obbligherà a rinunciare alle zavorre collocate in zone “strategiche” del telaio.
L’altra importante novità riguarda le Power Unit che manterranno le attuali caratteristiche tecniche ma verranno ridotte da 4 a 3; in pratica, ogni motorizzazione dovrà durare non meno di 7 Gran Premi.
Infine gli pneumatici; la Pirelli fornirà due mescole da bagnato mentre le mescole slick passano da 5 a 7 e saranno mediamente più morbide il che dovrebbe favorire una maggiore varietà di strategie con un maggior numero di pit stop.
Grazie alle nuove mescole le monoposto 2018 dovrebbero essere più veloci delle attuali di circa 1,5” al giro, ma tale vantaggio potrebbe essere dimezzato dai problemi di aerodinamica e peso che comporta l’utilizzo dell’HALO. Ed è da verificare se i motori debbano essere addomesticati per resistere per un maggior numero di gare, almeno inizialmente.
Ma tra le novità non dimentichiamo il “giro” di motorizzazioni con la McLaren che, abbandonata al suo destino la Honda, acquisisce la Power Unit Renault e le subentra la Toro Rosso che collaborerà con i giapponesi.
Ci aspettiamo delle buone performance da Alonso in questa nuova veste tecnologica ma certo sarebbe una beffa se la Power Unit Honda incominciasse ad essere competitiva e soprattutto affidabile.
Infine segnaliamo la presentazione del nuovo logo della Formula 1; una novità apparentemente di facciata ma che in realtà simboleggia la fine dell’era Ecclestone.
Insomma i temi di interesse per una Formula 1 che normalmente non è esaltante ci sono tutti.
Buon 2018.