Il 6 luglio 1975, Paolo Pileri vince il Gran Premio del Belgio sul circuito di Spa Francorchamps davanti al compagno Pier Paolo Bianchi, laureandosi aritmeticamente Campione del Mondo della classe 125 in sella alla Morbidelli con tre gare di anticipo.
E’ il primo dei 7 titoli iridati nella storia della casa pesarese. In realtà, nella sua emanazione con il marchio MBA, i titoli saranno molti di più come vedremo in seguito.
Nel Campionato del 1975 la Morbidelli si aggiudicò 8 Gran Premi su 10 di cui 7 conquistati da Pileri, e uno a testa da Andersson e Gustafsson con le Yamaha e Braun, anche lui su Morbidelli. Il campione uscente, Kent Andersson, fu relegato al terzo posto dalla coppia di piloti della Morbidelli.
Pileri aveva debuttato con un terzo posto in Francia, poi aveva infilato una lunga striscia di vittorie consecutive ma dopo la vittoria in Svezia fu costretto al ritiro per una caduta in Cecoslovacchia.
La Morbidelli era una piccola factory pesarese che nell’arco di una decina d’anni seminò il panico tra le fila giapponesi (Yamaha) e spagnole (Bultaco). Infatti dopo quello storico titolo di Pileri arrivarono quelli di Pier Paolo Bianchi nel 1976, ancora in 125, e la trionfale doppietta del 1977 con Bianchi al suo secondo titolo in 125 e Mario Lega che si aggiudicò quello della 250. Oltre questi 4 titoli Mondiali Piloti, la Morbidelli conquistò anche 3 titoli Mondiali Costruttori e 8 Campionati Italiani.
Il reparto corse era costituito dal tecnico-progettista Jorg Moeller e tre soli meccanici. Uno di questi era Giancarlo Cecchini (ex Benelli) che oggi, dopo più di 50 anni di attività nel Motomondiale, lavora ancora in Moto3.
La Mordidelli 125 era una bicilindrica che Moeller aveva sviluppato partendo da un progetto che in origine portava la firma dello stesso Giancarlo Morbidelli.
L’eredità della Morbidelli sarà raccolta dalla MBA (Morbidelli Benelli Armi) che era sostanzialmente una replica della Morbidelli in vendita ai privati; tra il 1976 e il 1987 conquisterà 8 titoli mondiali nella 125, 14 campionati italiani, 7 campionati europei e 17 campionati nazionali in tutto il mondo; praticamente negli anni ’80 la classe 125 era diventata quasi un “monomarca” MBA.
Il titolare della Morbidelli, Giancarlo classe 1934, era un imprenditore nel campo delle macchine per la lavorazione del legno, grande appassionato di motociclismo. Un personaggio che può essere accostato, senza tema di smentita, a quei tanti imprenditori italiani sbocciati dal nulla che arrivavano al successo spinti dal loro coraggio ma anche dalla loro abilità e da un geniale intuito. Non deve infatti apparire irriverente accostare la sua figura a quella di Enzo Ferrari o di Ferruccio Lamborghini. Dopo aver affrontato l’ultima impari sfida con la 500, nei primi anni ’80 Morbidelli cessò ogni attività nel campo delle competizioni dedicandosi alla realizzazione di alcuni prototipi ad 8 e 12 cilindri e all’allestimento di uno dei più ricchi musei di moto d’epoca.