Vincendo per la quinta volta il Gran Premio di Austin, ottava vittoria della stagione, Hamilton si avvicina sempre di più al suo quarto titolo, 4 come Prost e Vettel; solo Schumacher e Fangio meglio di lui nella storia della Formula 1, forse anche il secondo posto di Fangio è a rischio.
Su sei edizioni del Gran Premio disputato sul Circuito delle Americhe, Hamilton ha mancato la vittoria solo nel 2013 quando fu Vettel a tagliare per primo il traguardo con Hamilton finito al quarto posto.
La gara.
Allo start Vettel brucia sullo scatto Hamilton che però, appena può usare il DRS, lo sorpassa e se ne va indisturbato fino alla bandiera a scacchi.
Alle spalle dei primi due assistiamo al duello tra Bottas e Ricciardo, che poi sarà costretto al ritiro per problemi tecnici.
Ma a dare spettacolo è, come al solito, Verstappen che dal 16° posto, cui era stato relegato dai “soliti” regolamenti, risale fino al 3° ma verrà poi penalizzato per un sorpasso su Raikkonen all’ultimo giro giudicato irregolare.
Bella anche la rimonta di Vettel, dopo il secondo pit, con un sorpasso spettacolare su Bottas: il tedesco finisce secondo grazie a Raikkonen che gli cede il passo.
Ovviamente molti criticheranno questa mossa giudicandola antisportiva ma principalmente perché ritenuta ormai inutile ai fini del Campionato e penalizzante per Raikkonen che si era conquistato in pista il secondo posto.
In effetti, con il senno di poi, la seconda o la terza posizione è ininfluente nell’economia di un Campionato conquistato da Hamilton, cui solo la matematica non dà ancora la certezza.
In realtà la decisione di Arrivabene è stata giusta perché se ad Hamilton fosse capitato qualcosa (un guasto, un brusco calo di gomme, qualche manovra sconsiderata di un doppiato) Vettel avrebbe conquistato una preziosa vittoria riavvicinandosi in classifica all’inglese.
Vorrei dire la mia sulla penalità inflitta a Verstappen, che vedo un po’ come il Marquez della Formula 1.
Premetto che il mio giudizio è sicuramente influenzato dal fatto che mi son sempre piaciuti i piloti arrembanti e di appartenere alla generazione che è vissuta nel mito di Gilles Villeneuve.
Personalmente ritengo che andare con le 4 ruote all’interno della linea di demarcazione della pista nel corso di una fase concitata all’ultimo giro dovrebbe essere considerata alla stregua di un “incidente di gara” e che pertanto non dovrebbe essere penalizzata.
Ma devo anche osservare che, se è vero che esiste una regola, questa deve essere ben interpretata ed applicata sempre; mi sembra infatti che anche Bottas nel difendersi da Ricciardo sia uscito di pista avvantaggiandosene, non già per aver guadagnato una posizione ma per aver evitato il sorpasso, e pertanto, interpretando nello spirito la norma, io avrei penalizzato anche lui.
In conclusione dobbiamo purtroppo constatare che dopo Monza la Ferrari è rientrata nei ranghi confermandosi come seconda forza del Campionato, forse anche per merito di quel fenomeno che si chiama Lewis Hamilton.
Infine un cenno allo “sberleffo” (non so quanto voluto) con l’ex Allison salito sul podio a raccogliere gli applausi.