Quando, tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60, i costruttori giapponesi approdarono al Motomondiale, non avendo piloti nazionali con esperienza di gare e circuiti mondiali, per affermarsi dovettero far ricorso ai servigi di piloti europei, inglesi per lo più; tra i più famosi ricordiamo Bryans, Hailwood, Ivy, Read, Redman.
Di quei tempi ci rimane comunque il ricordo di qualche pilota nipponico come Kunimitsu Takahashi, il primo pilota nipponico a vincere un Gran premio del motomondiale nella classe 250 su una Honda a Hocknheim nel 1961 e Mitsuo Itoh, unico pilota giapponese della storia a vincere il TT, nel ’63, con la Suzuki 50.
Facendo un salto negli anni ’70 ricordiamo Hideo Kanaya, vincitore di 3 Gran premi in 3 classi distinte (250, 350, 500) e, naturalmente, il primo iridato giapponese, Takazumi Katayama (in realtà era di origini coreane) che nel 1977 si laureò Campione del Mondo della 350.
E’ però negli anni ‘90 che la scuola giapponese si afferma portandosi ai vertici delle classifiche mondiali; alcuni di loro erano dei veri talenti, come Abe, Harada, Kato e Okada. Le classifiche di quei tempi pullulavano di nomi orientali.
Il più vittorioso nella classe 500 è stato Tadayuki Okada con 4 vittorie. Forse il più famoso, almeno per noi italiani, è stato Testsuya Harada che nel 1993 conquistò il titolo della 250 con una Aprilia 250. Daijiro Kato invece rimane una delle eterne incompiute di questo sport tanto bello quanto impietoso; dopo aver conquistato il titolo della 250 nel 2001, morì nel corso della gara della MotoGP, a Suzuka nel 2003. Ricordiamo anche il simpaticissimo Noboru Ueda, che vinse 13 Gran Premi nell’arco di 12 anni.
Riepilogando sono 6 i piloti giapponesi che hanno conquistato complessivamente 8 titoli iridati:
Takazumi Katayama iridato della 350 su Yamaha nel 1977;
Tetsuya Harada campione della 250 su Aprilia nel 1993;
Kazuto Sakata, due volte iridato della 125 su Aprilia nel 1994 e nel 1998;
Haruchika Aoki, campione della 125 su Honda nel biennio 1995/96.
La lunga sequenza poi si interruppe e dovemmo aspettare
Daijiro Kato, Campione del Mondo della 250 su Honda nel 2001
e, ultimo della serie,
Hiroshi Aoyama, anche lui Campione della 250 su Honda nel 2009.
Di quegli anni ’90 ricordiamo ancora i tantissimi vincitori di tappa che non riuscirono ad arrivare al titolo: Nobuatsu Aoki, Azuma, Ui, Tokudome, Manako, Tsujimura e, negli anni successivi, Shinya Nakano, che nel 2000 ha perso il titolo della 250 per 14 millesimi e Toru Ukawa che ha vinto anche in MotoGP, nel 2002. Ricordiamo qui l’ultima vittoria in Yop Class di un pilota giapponese , nel 2004, con Makoto Tamada.
Gli italiani conservano un bellissimo ricordo anche di Noriyuki Haga che in SBK ha fatto più di 300 partenze vincendo 43 volte, ma che ha partecipato anche al Campionato del Mondo della Top Class con una puntatina nella classe 500 nel 1998 e due partecipazioni complete nel 2001 con la Yamaha e nel 2003 con la Aprilia Cube. Un affettuoso ricordo va al povero Tomizawa e ancor prima Ishikawa e Wakai.
Oggi la speranza di un altro titolo mondiale è affidata ai giovani come Takaaki Nagakami e Hiroki Ono.