Sembrava una ottima occasione per la Ferrari: pole di Vettel e Mercedes in difficoltà, a causa del passo lungo, relegate in terza fila dietro anche alle Red Bull.
Alla partenza inizia a piovere; tutti montano le intermedie ad eccezione di qualcuno, tra i quali Alonso, che monta le Wet.
Purtroppo dopo pochi metri dallo start, prima ancora di imboccare la prima curva, avviene il patatrac.
Vettel non parte benissimo ma mantiene la testa; partono invece benissimo Verstappen e Raikkonen e pertanto si presentano in tre nell’approccio della prima curva a sinistra. Vettel, come suo diritto, stringe verso sinistra e Verstappen viene chiuso nel sandwich delle Ferrari; Raikkonen, che alla sua sinistra ha il muretto, non può effettuare nessuna manovra di emergenza per evitare l’impatto. Gara finita per tutti e tre.
Ma a farne le spese è anche Alonso che paradossalmente aveva indovinato la migliore partenza degli ultimi tre anni: era in terza posizione ed è stato coinvolto dalla carambola delle monoposto di testa.
Chi invece, bravo e fortunato, è uscito indenne dal botto iniziale è stato Hamilton che ha praticamente guidato la gara dall’inizio alla fine. Da allora la gara si è svolta “secondo copione” con il solito trenino e qualche sporadico avvicendamento dovuto alle diverse scelte iniziali di pneumatici.
Mondiale finito? Certo che no, mancano ancora sei gare alla fine del Campionato e la gara di Singapore ha dimostrato che tutto, purtroppo, può accadere ma è anche vero che concedere ad Hamilton 28 punti di vantaggio nella fase finale del Campionato costringe Vettel ad una prodigiosa rimonta, che parte già dalla conquista della pole nelle gare a venire.
Per quanto riguarda invece il Campionato Costruttori lo possiamo ritenere concluso a favore delle Mercedes.
Ritornando all’incidente iniziale il mio parere è che debba essere interpretato come un incidente di gara e la mia opinione parrebbe confortata dalla decisione dei commissari FIA.
Qualcuno potrebbe obiettare che le gare non si vincono alla prima curva e che forse Verstappen avrebbe potuto prudentemente alzare il piede, ma questa non è una verità assoluta. Nella F1 moderna , con la aerodinamica delle attuali monoposto e con le caratteristiche di molti circuiti (Singapore è uno di questi), i sorpassi in pista sono difficilissimi perciò la pole position spesso è garanzia di vittoria per cui è normale che chi parte dalla seconda/terza fila cerchi di portarsi avanti con una buona partenza.
Le difficoltà di sorpasso sono enfatizzate anche dal fatto che in questi circuiti è molto frequente il regime di Safety Car durante il quale le posizioni devono essere rispettate. A Singapore la SC è entrata 3 volte, tanto che la gara non ha coperto tutti i giri programmati per aver raggiunto il limite temporale delle due ore.
Arrivederci a Kuala Lumpur (Malesia) il 1° ottobre.