La serie, aperta dall’Alfa Romeo nella prima edizione del 1947, fu poi dominata dalla Ferrari che ne vinse 8; solo Lancia (1954) e Mercedes (1955) ne interruppero il dominio.
L’epopea di questa gara si interruppe nel 1957: nel pomeriggio del 12 maggio la Ferrari 335 S n. 531 condotta dal pilota spagnolo Alfonso de Portago e dal copilota statunitense Edmund Gurner Nelson, percorreva il lungo rettilineo tra Cerlongo e Guidizzolo, sulla strada Mantova-Brescia.
Era l’ultima frazione di gara che portava al traguardo di Brescia e, nonostante il fondo sterrato, le auto in gara raggiungevano in quel punto velocità anche di 250 km/h. In prossimità dell’abitato di Guidizzolo l’improvviso scoppio di uno pneumatico fece sbandare la vettura di de Portago che finì prima nel fossato di destra per poi uscirne attraversando l’intera carreggiata e andare a schiantarsi sul ciglio sinistro ove erano assiepati molti spettatori.
L’incidente provocò la morte degli occupanti la vettura e di nove spettatori, tra cui cinque bambini, oltre a numerosi feriti.
Sul luogo della strage fu successivamente eretto un monumento commemorativo sulla SS236.
In seguito a quella tragedia le corse motoristiche di velocità su strada furono pesantemente limitate sull’intero territorio nazionale. Persino la XII Milano-Taranto motociclistica, che si sarebbe dovuta svolgere 10 giorni dopo, fu annullata.
Alfonso de Portago, nome completo Alfonso Antonio Vicente Eduardo Ángel Blas Francisco de Borja Cabeza de Vaca y Leighton, marchese di Portago era nato a Londra l’11 ottobre 1928.