L’ALFA Romeo Disco Volante (codice di progetto C52) fu progettata nel 1952 da Orazio Satta Puliga, Gioachino Colombo e Carlo Chiti sulla base della 1900 C. Aveva un motore anteriore a quattro cilindri in linea da 1.997 cc che sviluppava 158 CV; la trazione era posteriore e il cambio a quattro rapporti.
Sul telaio tubolare veniva montata la caratteristica carrozzeria realizzata dalla Touring; aveva una linea biconvessa particolarmente originale ed aerodinamica che era frutto di prove nella galleria del vento che le fruttò la denominazione di “Disco Volante”. Ne furono prodotti 5 esemplari su due tipi di carrozzeria, coupé e spider. Vennero poi allestiti una decina di esemplari che furono denominati 6C3000CM destinati alle competizioni. Questi, però, adottavano un motore a sei cilindri in linea da 3.495cc e 275 CV.
Nel 1953 Juan Manuel Fangio con una di queste vetture con carrozzeria coupé si classificò al secondo posto assoluto nella Mille Miglia, mentre con un esemplare spider il pilota argentino vinse il Gran Premio di Supercortemaggiore. Alla originale della linea della Disco Volante si ispirò quella della Jaguar E-Type, la GT britannica definita da Enzo Ferrari “L’auto più bella mai costruita”.
La MV AGUSTA nel 1953 mise in produzione una nuova 175 con albero a camme in testa. La versione stradale veniva affiancata da un modello più sportivo con un carburatore più grande, cerchi in alluminio e altre modifiche. A causa del serbatoio, molto svasato alla base, la moto venne denominata “Disco Volante”. Il motore era un monocilindrico verticale inclinato di 10° di 175 cc di cilindrata in grado di sviluppare una potenza massima di 15 Cv a 8800 giri. L’alimentazione era garantita da un carburatore Dell’Orto SS 25A con presa d’aria a tromboncino, un classico dell’epoca. Il telaio era in tubi d’acciaio a doppia culla aperta con una caratteristica forcella Earles e un tradizionale forcellone oscillante servito da due ammortizzatori telescopici. Freni a tamburo e cerchi da 19″ pollici completavano la dotazione della moto. E’ stato uno dei modelli più importanti e rappresentativi nella storia della casa di Cascina Costa. Questa moto riscosse un grande successo tra i corridori privati; tra questi Derek Minter si distinse all’inizio della sua carriera.