Nel 1987, durante uno dei periodi più bui della storia della Laverda, un gruppo di ex dipendenti decise di fondare la società LAVERDA CORSE.
L’intenzione era quella di rilevare e gestire il magazzino ricambi delle 3 cilindri ancora molto apprezzate anche all’estero e con i proventi di questa attività finanziare lo sviluppo di una 125 da Gran Premio e di una Supermono.
Le trattative con la casa di Breganze però non andarono a buon fine e il programma dovette essere cancellato.
Però, mentre però le trattative andavano avanti, il prototipo era stato realizzato. Il progetto era stato affidato all’ing. Livio Sovilla, ex Laverda ed ex Aprilia, che in quel periodo si era dato alla professione libera come consulente per terzi.
La moto, costruita tra il 1989 ed il 1990, era munita di un motore 2 tempi quadro (54×54) con ammissione a disco rotante; 5 travasi; carburatore da 38mm; cambio a 6 marce; potenza di circa 40cv a 13.000 giri/min. Il telaio era un doppio trave di alluminio; ruota anteriore da 17”, posteriore da 18”. Se il progetto fosse andato avanti sarebbe stato affidato ad Alex Gramigni il compito di portarla in gara.
Altre fonti raccontano che questo non sia un progetto originale bensì una rivisitazione della Parilla 125 GP 1989 che arrivò 2° nel CIV (e non vinse il Campionato per delle variazioni di Regolamento in corso) opera del famoso tecnico pesarese Raul Baronciani con la collaborazione della DAP Parilla dei f.lli Parrilla. Alla fine del Campionato, la moto prese la colorazione tipica Laverda nella speranza di una continuità visto la decisione della DAP Parilla di abbandonare le competizioni dopo il torto subito.
PS – la Laverda in foto, conserva anche il famoso levriero simbolo della Parilla inciso sul trave del telaio
La moto oggi è a Lisse (Olanda) in un museo privato dedicato alla Laverda.