Il 9 giugno 1974, sul circuito piccolo delle Madonie, si disputava la 58esima edizione della Targa Florio, una delle ultime di questa prestigiosa competizione su strada che aveva fatto parte del calendario del Mondiale Marche. Quella comunque fu l’ultima Targa Florio che vide alla partenza una vettura ufficiale.
Tra i 59 iscritti alla gara risulta anche l’equipaggio Ballestrieri-Larrouse alla guida di una Lancia Stratos ufficiale.
L’equipaggio italo/francese concluse la gara al primo posto completando gli 8 giri del circuito i 4h, 35’, 02” alla media di 109,946 Km/h. Questo episodio in effetti non era isolato perchéè la Stratos registrava già una precedente partecipazione alla Targa del 1973 dove l’equipaggio Munari-Andruet si era piazzato al secondo posto.
Nulla di strano in questa vittoria, considerato che era l’unica vettura ufficiale, se non che sia i due piloti che la vettura erano specialisti di rally.
Vediamo brevemente la storia della Stratos; un primo prototipo era stato presentato nel novembre del 1971 al Salone di Torino. Questo primo prototipo montava il motore della Lancia Fulvia.
Sulla versione definitiva venne adottato il motore Dino Ferrari, posteriore trasversale, di 2418 cc, 6 cilindri a V65° alimentato con tre carburatori doppio corpo Weber; con un rapporto di compressione 9:1 erogava una potenza di 190 CV a 7000 giri/min, con una coppia di 23 kgm a 4000 giri/min. Con un favorevole rapporto peso/potenza poteva raggiungere i 100 km/h in meno di sette secondi e poteva passare da 0 a 160 km/h in circa 18 secondi.
Vanta il primato di essere stata la prima auto di serie progettata specificamente per i rally.
E’ impegnativo ricordare il ricco palmarès della Stratos. Più agevole sarebbe rispondere alla domanda su quali rally a cui aveva partecipato NON vinse la Stratos. In tal caso la risposta sarà semplice e sintetica, non a caso fu battezzata la “bète a gagner” (la bestia per vincere).
Non vinse mai né un RaIly RAC, dove arrivò terza nel 1974 con Munari, né un Safari, dove il solito Munari sfiorò la vittoria piazzandosi secondo nel 1975, cioè gare caratterizzate da terreni particolarmente sconnessi.
In queste due circostanze sicuramente non fu favorita da quelle caratteristiche tecniche che la distinguevano e che la rendevano imbattibile su altri terreni. Oltre alla lunghezza ridotta del corpo vettura, la Stratos era caratterizzata anche da un rapporto carreggiata/passo pari quasi ad 1, in pratica dalla vista in pianta i punti di appoggio delle 4 ruote formavano sostanzialmente un quadrato; queste caratteristiche, che la rendevano piuttosto nervosa, forse furono responsabili di quelle mancate vittorie ma, certo, giocò anche un pizzico di sfortuna.
Comunque, come sintesi di ciò che significò per i rally degli anni ’70, basti ricordare che fu la vettura Campione del Mondo nel 1974, nel 1975 e nel 1976.
Quando il gruppo FIAT decise di essere rappresentato nei rally dalla 131 Abarth, due esemplari della Stratos vennero allestiti in versione Gruppo 5 Turbo. Uno dei due vinse il Giro Automobilistico d’Italia del 1976 con la coppia Facetti-Sodano.
Dunque la Lancia (che aveva già conquistato la Targa nel triennio 1952-54) condividendo questa vittoria con la Ferrari che le aveva fornito il propulsore Dino, regalò alla casa di Maranello la sua ottava Targa; la Ferrari aveva infatti conquistato la Targa in altre 7 occasioni (1948, 1949, 1958, 1961, 1962, 1965, 1972), un bel palmarès ma comunque sempre seconda alla Porsche che nell’albo d’oro della Targa vanta ben 11 vittorie (1956, 1959, 1960, 1963, 1964, 1966, 1967, 1968, 1969, 1970, 1973).
Un cenno alla vita agonistica di Amilcare Ballestrieri.
Nato a Sanremo il 17 settembre 1935, Ballestrieri è stato un eclettico pilota di moto e auto.
Iniziò con le due ruote ottenendo buoni risultati negli anni sessanta: 3 volte campione italiano della montagna con la MotoBi (1962, 1963 e 1964), campione italiano juniores classe 175 nel 1964, due volte vittorioso, nel 1963 e nel 1964, al Circuito di Ospedaletti.
Passato alle 4 ruote si aggiudicò il Campionato Italiano Rally 1973 su Lancia Fulvia avendo come navigatore Silvio Maiga. Ha partecipato a 10 gare del campionato del mondo rally tra il 1973 e il 1977, ottenendo un 5º posto come miglior piazzamento. Ottenne il suo risultato più prestigioso quando riuscì ad aggiudicarsi il Rally di Sanremo nel 1972 che, pur non essendo valida per il mondiale, era comunque valida per il campionato internazionale costruttori.
Ovviamente un doveroso cenno anche alla carriera di Gérard Larrousse.
Nato a Lione il 23 maggio del 1940 si dedicò alle competizioni automobilistiche sia su terra che in circuito.
Tra i suoi maggiori successi rallistici ricordiamo il Tour de Corse del 1969 alla guida di una Porsche 911, tre secondi posti al Rally di Montecarlo (1969, 1970 e 1972) ed infine un sesto posto al RAC Rally del 1970.
Oltre alla vittoria alla Targa Florio del 1974 ha collezionato due vittorie alla 24 ore di Le Mans nel 1973 e nel 1974.
Nel 1974 si è cimentato anche in Formula 1 con due soli Gran Premi all’attivo, Belgio e Francia, senza ottenere alcun punto iridato.
Dopo il ritiro dalle gare è rimasto nell’ambito dell’automobilismo da competizione come direttore sportivo della Renault prima e della Ligier poi; in seguito ha provato, con scarso successo, a costituire un proprio team di Formula 1 attivo tra il 1987 ed il 1994.