In precedenza vi ho raccontato della sfida diretta che Pasolini lanciò ad Agostini; probabilmente altre sfide del genere tra piloti ce ne sono state, anche se a parole attraverso i giornali, ma solo per atteggiamenti guasconi senza sfociare mai in veri e propri duelli dell’epoca moderna.
Ma un guanto di sfida lanciato per un duello tra case costruttrici è un fatto abbastanza singolare, eppure nel 1955 un fatto del genere si verificò tra due costruttori italiani che in quel periodo cavalcano l’onda dei successi sportivi: FB Mondial e Moto Morini.
L’antefatto
Quell’anno i due costruttori si fronteggiavano principalmente nelle gare di gran fondo, e più specificamente il Moto Giro d’Italia e la Milano Taranto.
In entrambi i casi, sia pur per diversi e giustificati motivi, la Mondial si era ritirata lasciando campo libero all’acerrima avversaria Morini che non perdeva l’occasione per dare forte risalto ai propri successi sportivi.
In realtà era tutto fuoco che covava sotto la cenere per una antica rivalità personale tra il conte Boselli e Alfonso Morini che risaliva al periodo anteguerra.
Contrariata dalle dichiarazioni roboanti dell’avversaria bolognese, la Mondial partì all’attacco con un comunicato stampa datato 5 luglio 1955.
“In un momento particolarmente doloroso per la Mondial, la Casa
Morini è uscita con una pubblicità che riteniamo di scarsa sensibilità e offensiva nei
nostri riguardi. La Mondial precisa – per coloro che non avessero seguito gli eventi motociclistici
– che nel Moto Giro si è ritirata dalla gara in segno di protesta per gravi irregolarità,
quando nella categoria 125 cc. aveva il primo ed il secondo posto nella classifica
generale; che nella 175 cc. si trovava con dieci corridori dal secondo al dodicesimo posto
e con uno scarto di soli 30” – entità men che trascurabile – dal primo posto; nella Milano-
Taranto si è ritirata in segno di lutto per la morte di Lattanzi quando era la comando
della classifica. Quindi, al fine di stabilire le reali possibilità delle macchine, dato che le
due gare in oggetto in tali condizioni non possono servire come termine di confronto, la
Mondial sfida la Morini in una competizione sportiva e cavalleresca di almeno mille chilometri
in circuito chiuso (esempio: Monza) con due macchine per ogni categoria (125
e 175 cc.). Alla competizione potranno partecipare in parità di condizioni tutte le Case
che lo volessero. Ogni Casa concorrente verserà un fondo di cinque milioni. La somma
totale, decurtata di una aliquota che si preciserà di comune accordo e che andrà a favore
delle famiglie dei corridori caduti in gare di velocità nel 1955, andrà alla Casa vincente
a titolo di rimborso spese”.
Puntuale, l’8 luglio, arriva la replica della Morini
“La Moto Morini lascia agli sportivi italiani il compito di giudicare se il testo pubblicitario
apparso sui giornali in occasione della vittoria riportata alla X Milano-Taranto è da
ritenersi indirizzato alla Casa Mondial. La Moto Morini, nel corso della propria attività
sportiva, ha subito a volte delle sconfitte, ma non ha mai cercato attenuanti di sorta. È
molto difficile vincere, ma è ben più difficile saper perdere.
La Moto Morini accetta la sfida lanciata dalla Casa Mondial, ma solo sullo stesso terreno
sul quale si sono svolte le due manifestazioni che la Moto Morini ha vinto e dove la
Casa Mondial non vuole riconoscere di essere stata battuta. La Moto Morini comunica
fin da ora la sua partecipazione ufficiale al IV Giro d’Italia Motociclistico e alla XI
Milano-Taranto, manifestazioni regolarmente autorizzate, non potendo pretendere che i
propri corridori rischino la loro incolumità in sfide o scommesse lanciate da chi cerca di
ottenere esclusivamente proprie personali soddisfazioni”.
La Mondial prende atto e replica a sua volta
“La Mondial prende atto della rinuncia della Moto Morini e delle inconsistenti ragioni
addotte per non accettare la sfida nei termini proposti. Sorvolando sui motivi inutilmente
polemici, lascia agli sportivi italiani il giudizio definitivo sia per la forma sia per la sostanza,
riconfermandosi disposta alla sfida, accordando anche del vantaggio”.
Alla fine, ovviamente, non se ne fece nulla ma la vicenda ebbe grosso risalto specialmente sulla stampa specializzata; citiamo qui il parere dei direttori de “La Moto” e di “Motociclismo”, opinioni non sempre coincidenti.
Il direttore de “La Moto” si dichiara apertamente contrario:
“La mia opinione personale, espressa anche il primo luglio al signor Luigi Boselli, è
che le sfide oggi sono un po’ come i duelli e non vengono affatto prese sul serio. Inoltre
una sfida tra FB-Mondial e Morini non risolverebbe certo il problema della superiorità
dell’una o dell’altra marca poiché la caduta di un corridore, il salto di una catena o una
foratura, tutte cose che possono avvenire e che non sono imputabili ai tecnici della Casa,
possono determinare la vittoria dell’una o dell’altra marca. Senza contare che oggi né
FB-Mondial né Morini possono vantare l’una sull’altra una superiorità schiacciante e
solo quando l’una o l’altra avrà demolito gli avversari come li ha demoliti la Gilera potrà
affermare di non avere rivali.
Per il momento le sorti delle gare pendono ora dalla parte della FB-Mondial, ora dalla parte
della Morini ed è probabile che la situazione (aggravata dal terzo incomodo rappresentato
dalla MV-Agusta) si prolunghi per un pezzo. La Morini ha fatto bene a non accettare
la sfida dato che ci sono già corse sufficienti a permettere confronti fra le due case.”.
Il direttore di “Motociclismo” si dichiarò invece possibilista, sia pur con delle variazioni alla proposta della Mondial:
“Esatte le motivazioni del duplice ritiro delle Mondial da entrambe le gare; ma per
quanto comprensibile quello dal Giro d’Italia ed ancor più quello dalla Milano-Taranto,
sta di fatto che per la dura legge della vita e dello sport gli assenti hanno sempre torto.
Ogni gara fa storia a sé e propone confronti specifici in determinate condizioni di tempo
e di luogo, ma in cui spesso entrano elementi del tutto occasionali, imprevisti ed imponderabili.
Comunque anche le corse come la Storia non si fanno coi se e coi ma, contano
solo i risultati e per cancellare il ricordo di un risultato negativo non c’è altro da fare che
attendere l’occasione per tradurlo in un risultato positivo. La quale occasione, che ripeta
grosso modo le condizioni del ‘Giro’ e della ‘Taranto’, verrà solo l’anno prossimo e probabilmente
non verrà più. Per cui, giustissimo il desiderio della Mondial di procurarla
attraverso una ‘sfida’, parola forse un po’ troppo grossa e fuori moda, ma che comunque
rende l’idea. Per conto nostro meglio sarebbe che la F.M.I. o chi per essa organizzasse
non una sfida ma una gara, sia pure nei termini proposti dalla Mondial. Libera a tutti o,
se si vuole, ad invito. Un sfida… rifiutata (e la Morini non è affatto impegnata ad accettarla,
senza per questo compromettere il suo prestigio) lascia il tempo che trova, una
gara invece ha sempre un vincitore quali e quanti siano i concorrenti; e se per ipotesi da
questa gara la Morini volesse estraniarsi, tanto peggio per lei, che passerebbe dalla parte
del torto, il torto degli assenti”.
La sfida continuò sui regolari campi di gara.