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Long Beach 1982. La Ferrari “imita” gli inglesi
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Long Beach 1982. La Ferrari “imita” gli inglesi

Agosto 11th, 2017 Fabio Avossa Piloti, storie e glorie

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Il 4 aprile 1982 sul circuito stradale di Long Beach si disputava il Gran Premio degli Stati Uniti d’America Ovest di Formula 1 (in quegli anni si disputava sul circuito di Detroit un secondo GP USA che veniva identificato come Gran Premio degli Stati Uniti d’America Est).
La Ferrari di Gilles Villeneuve si presentò al via con uno stranissimo profilo aerodinamico posteriore costituito da due ali asimmetriche. Ma perché quella strana configurazione?
Ecco l’antefatto: il regolamento dell’epoca prevedeva un peso minimo comprensivo di tutti i liquidi che, considerando la tendenza a consumarsi nell’uso intenso della gara, a fine gara potevano essere ripristinati prima di sottoporre le monoposto alle verifiche tecniche.

Per aggirare il regolamento la Brabham escogitò uno stratagemma per gareggiare sottopeso: i freni raffreddati ad acqua; in pratica la monoposto inglese era dotata di un grosso serbatoio d’acqua fittiziamente collegato ai freni; alla partenza del Gran Premio il serbatoio veniva svuotato; a fine gara veniva ripristinato il livello dell’acqua e la vettura passava ai controlli.
In tal modo gareggiava sottopeso rispettando se non nello spirito almeno alla lettera il regolamento.
Ovviamente è solo un escamotage che non piace alla Ferrari che non ci sta e protesta, ma la Federazione fa orecchie da mercante. E allora Forghieri (il geniale progettista della Ferrari) trova un buco nel regolamento che impone che la larghezza del profilo alare posteriore non deve superare quella del corpo della monoposto. Ma nulla dice sul numero e sulla disposizione dei profili alari.
Vennero perciò adottate 2 ali, ognuna larga quanto la monoposto, montate asimmetricamente in modo da avere l’effetto aerodinamico di un’ala unica larga quanto la vettura completa di ruote, rispettando in tal modo alla lettera il regolamento.
Nel dubbio la Ferrari venne fatta partire sub judice; Villeneuve conquistò il terzo posto ma venne poi squalificato perché la commissione ritenne che non fosse stata rispettata la filosofia del regolamento.
Ma nonostante la squalifica, o forse proprio per questa, la Ferrari vinse la sua battaglia perché adducendo lo stesso motivo la Federazione vietò anche il serbatoio dell’acqua dei freni scatenando la reazione degli inglesi che, esclusa la Tyrrell, per protesta diserteranno il successivo GP ad Imola, quello dove poi finirà l’amicizia tra Villeneuve e Pironi.

La provocazione di Forghieri aveva sortito l’effetto sperato.

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Fabio Avossa

Napoletano, perito metalmeccanico, pensionato, vive a Napoli. Appassionato di motori a 2 e 4 ruote in tutti i risvolti ma con particolare interesse per la storia delle corse. Motociclista da circa 60 anni, tifa Ducati e Ferrari (made in Italy), oggi sul suo profilo Facebook si diletta a parlare di moto e auto con particolare attenzione alle vicende del Motomondiale e della Superbike.

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