Oggi poggiare il gomito per terra in curva è quasi la normalità, tanto già da tempo vengono prodotti slider anche per i gomiti. Il maggiore interprete di questa particolarissima e ardita tecnica di guida è sicuramente Marquez, anche se ormai ciclistica e pneumatici hanno fatto diventare questa tecnica di ordinaria amministrazione.
Molto probabilmente chi ha introdotto per primo questa tecnica (o stile?) di guida è stato il francese Jean Philippe Ruggia, fatto alquanto meritorio se si considera che siamo a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90, con pneumatici, sospensioni e telai dell’epoca.
L’anno era appunto il 1988 e la gara della 250 del Gran Premio di Gran Bretagna era in pieno svolgimento sul circuito di Donington Park quando il pilota Jean Philippe Ruggia della Yamaha France venne fotografato in curva con il gomito che toccava l’asfalto. A memoria d’uomo questa era la prima volta che un pilota toccava con il gomito e perciò Ruggia, pur non avendo mai vinto un campionato, merita un suo posticino nella storia del Motociclismo.
Nella sua carriera Ruggia ha vinto solo 3 Gran Premi; ottenne la sua prima vittoria nella classe 250, come le altre due, al GP di Gran Bretagna del 1993.
Di seguito qualche breve nota biografica del pilota francese, che ebbe una carriera molto intensa anche se non carica di successi.
Ruggia è nato a Tolone il 1º ottobre 1965.
Nel 1985 vince il campionato francese monomarca Yamaha. L’anno successivo partecipa alla classe 250 del Campionato Europeo Velocità che chiude in seconda posizione; in quello stesso anno debutta nella classe 250 del Motomondiale al GP di Francia mancando però la qualificazione.
Nel 1987 è pilota titolare in 250 per il team Sonauto, importatore francese Yamaha, team a cui rimarrà legato per molti anni. Prende parte anche al Bol d’Or insieme a Christian Sarron e Patrick Igoa, concludendo al secondo posto.
Nel 1988 conquista il suo primo podio iridato in Spagna; nella stagione 1989 conquista due pole position e tre piazzamenti a podio. Nel biennio 1990/91 passa alla classe 500 sempre sotto le insegne del team Sonauto che gli fornisce delle Yamaha ufficiali; il suo miglior risultato nella classe regina è un secondo posto nel 1991 in Belgio.
Nel 1992 ritorna alla 250 in sella alla debuttante Gilera GFR 250 che purtroppo non si rivelerà né competitiva né affidabile perciò nel 1993 passa al team ufficiale Aprilia con cui conquista la sua prima vittoria al GP di Gran Bretagna per poi replicare in Italia. Rimane in Aprilia anche nel 1994 e conquista il suo terzo Gran Premio in Spagna.
Nel 1995 e nel 1996 ottiene la guida delle Honda 250 del team Tech 3. Nel 1997 arriva un altro cambio di casacca e di categoria con l’ingaggio del team Millet Racing per correre con una ROC Yamaha nella classe 500, ma rinuncia poco prima dell’inizio della stagione e viene sostituito da Laurent Naveau. Si dedica allora al Campionato Mondiale Endurance, finendo secondo alla 24 Ore di Le Mans e 10º alla 8 Ore di Suzuka. Inoltre partecipa come wild-card al round di Monza del mondiale Superbike con una Yamaha.
Nel 1998 partecipa alle prime quattro gare del Campionato mondiale Supersport con una Bimota e sostituisce sulla MuZ Weber 500 l’infortunato Doriano Romboni al GP d’Olanda. Alla fine dell’anno, essendo ancora legato contrattualmente alla BIMOTA, rifiuta un’offerta della Honda che gli vorrebbe affidare lo sviluppo delle moto ufficiali; purtroppo il fallimento della BIMOTA gli fa perdere la sua ultima occasione.