Manuel Herreros ed Emilio Alzamora – curiosamente entrambi spagnoli – trovano un loro spazio nella storia del Motomondiale non solo per essersi laureati Campioni del Mondo quanto per la singolarità di aver conquistato il titolo senza aver vinto nessuna gara nell’anno del loro trionfo.
In effetti il loro è un fatto raro ma non unico nella storia del motociclismo: oltre a Andrew Pitt nel 2001 in SuperSport, nel Motomondiale c’erano stati i casi dei sidecaristi George O’Dell, Bruno Holzer e Werner Schwärzel rispettivamente nel 1977, 1979 e 1982.
Manuel Herreros (da non confondere con Santiago Herrero, altro pilota spagnolo purtroppo scomparso precocemente) è stato Campione del Mondo della classe 80 nel 1989.
Herreros, detto Champi, è nato a Villarrobledo il 20 aprile 1963.
Eesordì nel Motomondiale nel 1984 in 125 con una MBA. La stagione seguente fu ingaggiato dalla Derbi come compagno di squadra di Jorge Martínez, terminando al 4º posto il Mondiale della 80. Nel 1986 ottenne la sua prima vittoria, al GP di Germania.
L’ultima stagione di Herreros con la Derbi fu il 1989, anno in cui divenne Campione del Mondo della 80 senza vincere neanche una gara, ma puntando sulla regolarità dei piazzamenti piazzandosi 4 volte secondo sui 6 Gran premi in calendario. Quell’anno Ottl, che arrivò addirittura terzo in campionato, risultò il vincitore del maggior numero di prove singole con 3 vittorie in GP.
Abolita la classe 80 a fine ’89, Herreros ritornò in 125 con una JJ Cobas, raccogliendo risultati deludenti: non classificato nel 1990 e 33° nel 1991. Al termine della stagione ’91 decise il ritiro dalle competizioni.
Ha poi aperto una scuola di pilotaggio e gestisce un team nel campionato spagnolo.
Emilio Alzamora si è laureato Campione del Mondo della classe 125 nel 1999. E’ nato a Lerida il 22 maggio 1973.
Dopo aver partecipato con successo ad alcune gare monomarca con la Honda, nel 1991 e nel 1992 ha partecipato al Campionato Europeo Velocità classe 125, dapprima con una JJ Cobas ed in seguito con una Honda, giungendo al 19º e al 7º posto rispettivamente.
Nel 1994 esordì, sempre nella ottavo di litro, nel motomondiale. Nel 1995 vinse il suo primo Gran Premio, in Argentina, ed arrivò terzo in classifica generale, dietro ai giapponesi Sakata ed Aoki. Nel 1996 vinse un’altra gara, il Gran Premio di Olanda, ma arrivò quarto in classifica generale, scalzato ancora una volta da piloti del Sol Levante: Aoki, Masaki Tokudome e Tomomi Manako.
Nel 1997 partecipò alla 250, senza tuttavia ottenere risultati di rilievo.
Nel 1998 tornò alla 125; dopo una breve esperienza con l’Aprilia tornò alla Honda con la quale divenne campione del mondo nel 1999.
Nell’anno del titolo Alzamora non vinse nemmeno una gara contro le 5 di Melandri ed ottenne il primo posto con un solo punto di vantaggio, 227 punti contro i 226 di Melandri.
Nel 2000 decise di restare in 125 arrivando terzo in classifica generale dietro Roberto Locatelli e Youichi Ui, un risultato frutto delle 2 vittorie ottenute in Spagna e Portogallo oltre vari piazzamenti che gli valsero 203 punti in classifica generale.
Nei due anni seguenti passò alla 250, ma i risultati furono inferiori alle attese: due settimi posti nel 2001 e nel 2002. Prese allora la decisione di tornare alla 125 con la Derbi ma dopo un’annata disastrosa, dove raggranellò solo due punti in tutto il campionato, decise dapprima di passare al supermotard e poi di ritirarsi dall’agonismo nel dicembre del 2003.
Oggi è un manager affermato e gestore di una famosa scuola per piloti e meccanici da corsa.