Sciogliamo subito un dubbio: molti si son chiesti come mai allo scoccare delle 2 ore non sia stato fermato il Gran Premio come da regolamento. La risposta è semplice: perché in regime di Bandiera Rossa viene fermato il cronometro.
Prima di passare alle vicende del Gran Premio vorrei spendere due paroline sul circuito di Baku le cui caratteristiche hanno avuto un pesante ruolo sullo svolgimento della gara: cinque Safety Car più una bandiera rossa, quindi con continui azzeramenti dei distacchi conquistati faticosamente in pista e continue ripartenze, sono un fatto inammissibile. Evidentemente questo ha innervosito i piloti e abbiamo dovuto assistere all’increscioso, e comunque ingiustificabile, episodio tra Hamilton e Vettel di cui parliamo in seguito.
Siamo già costretti ad tollerare l’anacronistico Montecarlo che però ha una sua storia ed una organizzazione, con addetti preparatissimi, di soccorso e rimozione delle monoposto danneggiate particolarmente efficiente.
Al contrario la pista di Baku, che ha dei tratti ancor più critici di Montecarlo, non offre le stesse garanzie ed i risultati si son visti.
Cosa aspetta la FIA a togliere l’omologazione a questo circuito?
Tanto più che abbiamo visto tribune semivuote; allora perché non riportare Imola nel circuito della Formula1?
Il Gran Premio di Baku 2017 può essere considerato senza dubbio il Gran Premio più pazzo della stagione; basti considerare che Bottas, autore di una rimonta incredibile dopo essere stato ultimo e doppiato da tutti, è arrivato secondo.
Succede di tutto già dalla partenza quando Raikkonen tenta il sorpasso all’esterno su Bottas che passa sul cordolo colpisce il ferrarista forando l’anteriore destra ed è costretto a tornare ai box dovendo compiere a rilento un intero giro. Anche Raikkonen perde posizioni e ha la macchina leggermente danneggiata, ma riesce a continuare.
Alla seconda ripartenza le Force India si toccano e ne fa le spese anche Raikkonen che prende un detrito forando la posteriore destra: Bandiera Rossa.
Ma andiamo alla vicenda che ha visto coinvolti i due contendenti al titolo.
Durante la seconda Safety Car, alla ripartenza, Hamilton rallenta bruscamente; Vettel, preso alla sprovvista, lo tampona, si infuria, lo affianca e gli da una ruotata.
Chi ha torto e chi ha ragione? Vettel ha sicuramente sbagliato commettendo fallo di reazione mentre Hamilton, anche se in quella circostanza ha diritto di fare l’andatura, non credo che a regolamento possa fare manovre così estreme. Fatto sta che viene sanzionato il solo Vettel con uno stop & go di 10 secondi.
Ma non è finita: si sgancia la protezione per la testa sulla monoposto di Hamilton che viene richiamato ai box; proprio mentre sta rientrando ai box arriva sanzione a Vettel che riuscirà a rientrare in pista davanti all’avversario.
Entrambi finiranno ai piedi del podio in quarta e quinta posizione.
L’esito della gara ha visto vincitore Ricciardo che, nonostante la crisi Red Bull (ma dovremmo dire Renault), ha mostrato di non aver perso lo smalto dei bei tempi ed è uscito alla distanza sapendo approfittare degli errori altrui.
Hamilton si rende ridicolo, e poco sportivo, per la richiesta di far rallentare Bottas per ostacolare Vettel; si fa perdonare quando guida con un braccio solo per mantenere con l’altro il poggiatesta che si è sganciato e riesce a fare pure il giro veloce.
Vettel, con il fallo di reazione e conseguente penalizzazione, ha perso una grande occasione; con il senno di poi avrebbe vinto la gara staccando ancor di più Hamilton relegato al quarto posto.
Stroll è piaciuto, anche se, forse per mancanza di esperienza, si è fatto sfuggire un risultato ancor più clamoroso facendosi superare in volata da Bottas. Un giudizio più generale su di lui lo potremo esprimere solo a fine campionato; al momento ha ancora l’immagine del pilota “costruito”, infatti con i soldi di papà ha percorso centinaia di km in test privati ad Austin con una Williams del 2014.
Alonso, deve prendere una decisione. Insisto su una soluzione, forse, praticabile: Force India, monoposto competitiva, terza o quarta forza del Mondiale (o magari Red Bull se uno dei due, Ricciardo o Verstappen, dovesse traslocare).
Vettel rimane in testa al mondiale, anzi allunga di due punti, portando a 14 il margine di vantaggio su Lewis Hamilton mentre la Mercedes, grazie all’impresa di Bottas, è in testa in quello costruttori.