La leggenda vuole che la fondazione della Lamborghini sia dovuta ad una animata discussione fra Enzo Ferrari e Ferruccio Lamborghini, all’epoca proprietario di una Gran Turismo di Maranello.
Non essendo soddisfatto delle performance della sua auto si dice che Lamborghini si sarebbe rivolto direttamente a Ferrari per lamentare il cattivo funzionamento della frizione. A questo rilievo Ferrari, con fare sprezzante, gli avrebbe risposto: “Che vuol saperne di auto lei che costruisce trattori?”
Stizzito, e forse offeso, per la risposta ricevuta Lamborghini avrebbe deciso in quel momento di avviare in proprio la costruzione di una Gran Turismo.
In verità sembra poco credibile che un progetto di quella portata sia nato solo per un dispetto.
Comunque sia andata la Lamborghini fu fondata il 7 maggio 1963 con sede a Sant’Agata Bolognese. Furono ingaggiati tra i migliori tecnici italiani: Giotto Bizzarrini (il papà della GTO) si occupò del motore mentre a Gian Paolo Dallara e Paolo Stanzani fu affidata la progettazione della parte telaistica. Franco Scaglione disegnò la linea di quella che sarebbe stata la prima Lamborghini, la 350 GTV, una GT con motore anteriore longitudinale a 12 cilindri da 3500cc.
Ma il disegno di Scaglione sembrò troppo avveniristico e fu perciò rivisto dalla Touring che ne ammorbidì le linee. La nuova auto, ribattezzata 350 GT, una veloce GT a 2 posti, ebbe un discreto successo e fu perciò fatta seguire dalla 400 GT (4000cc) e dalla 400 GT 2+2, entrambe con una linea molto simile a quella della 350.
Sull’onda di questo successo al Salone di Torino del 1965 la Lamborghini espose un avveniristico telaio in lamiera scatolata con il motore, un 12V 4000cc, disposto in posizione posteriore trasversale, da cui la sigla TP400. Il motore posteriore, ancora poco adottato sulle Gran Turismo dell’epoca, era ormai una soluzione obbligata nelle vetture da competizione ma la singolarità che distingueva la proposta della Lamborghini consisteva nella disposizione trasversale.
Per vestire il telaio fu scelto Nuccio Bertone sia perché egli stesso si era espresso in termini entusiastici nei confronti della innovativa soluzione tecnica, ma anche per motivi di natura più commerciale giacchè Bertone non aveva rapporti di collaborazione con i maggiori concorrenti della Lamborghini, Ferrari e Maserati in particolare, e nel contempo la carrozzeria Touring era fallita.
Nasceva così la Miura P400 che venne presentata al Salone dell’Automobile di Ginevra del 1966.
Fu un successo senza precedenti. La vettura lasciò senza fiato tutti i visitatori facendo invecchiare di colpo tutte le GT dell’epoca; il mondo della GT all’italiana cambierà radicalmente per sempre.