In campo motociclistico, tornando indietro nel tempo (anni ‘60/70), la Dell’Orto realizzò dei carburatori con la vaschetta “separata” dal corpo che venivano montati prevalentemente su modelli da competizione o comunque molto sportivi.
Erano i prediletti dei “preparatori”.
Facevano parte della serie Dell’Orto SS. La vaschetta veniva appunto montata separatamente dal corpo principale del carburatore su un proprio supporto.
I vantaggi di questa soluzione erano diversi:
– Il corpo del carburatore poteva assumere inclinazioni molto spinte (addirittura verticale su motori a cilindro orizzontale) per favorire il flusso di alimentazione mentre la vaschetta manteneva il sua assetto verticale e di conseguenza il livello orizzontale della benzina in essa contenuta;
– L’altezza della vaschetta poteva essere regolata “di fino” indipendentemente dalla posizione del corpo;
– Non essendo a contatto diretto con il motore, si evitava, o quantomeno si limitava, l’emulsione della benzina contenuta nella vaschetta; il fenomeno dell’emulsione poteva essere ulteriormente limitato montando la vaschetta su un supporto elastico;
– C’era un’ampia libertà di scelta nel posizionamento della vaschetta e pertanto si risolvevano problemi di ingombro in quanto questi carburatori spesso assumevano dimensioni generose.
In foto due esempi di applicazione su una Aermacchi/HD e su una MotoBi
Poi arrivarono i Mikuni, i Keihin e infine l’iniezione elettronica.