Il dominio della Ferrari sul circuito di Montecarlo, unitamente alle prestazioni dell’inizio stagione, porta indubbiamente a porsi la domanda che riportiamo nel titolo di queste note.
Con questo risultato Vettel e la Ferrari hanno fatto un deciso passo avanti nelle rispettive classifiche ma quel che è importante è il fatto che il successo del Cavallino è stato il risultato di un week end praticamente perfetto mentre la Mercedes, specialmente con Hamilton, ha avuto delle prestazioni quantomeno imbarazzanti rispetto al proprio standard, sia in prova che in gara.
L’esito di questo Gran Premio farebbe capire che molto probabilmente la Ferrari è stata favorita dal passo più contenuto rispetto alla Mercedes, il che rende la monoposto di Maranello più a proprio agio nel toboga di Montecarlo e questa circostanza farebbe presagire un vantaggio anche nelle similari piste di Singapore e dell’Hungaroring.
La Ferrari non ha dato ordini di scuderia per favorire Vettel, candidato numero uno al titolo iridato, ma ha adottato quasi subdolamente una strategia che di fatto ha favorito il tedesco il quale, dal canto suo, ci ha messo tutto il suo talento e la sua velocità per trarne il massimo vantaggio.
Il box Ferrari infatti ha fermato Raikkonen in anticipo mandandolo in pista nel traffico, cosa che gli ha fatto perdere molti secondi, consentendo a Vettel la possibilità di allungare lo stint e di mettere così in atto l’overcut.
Comprensibile dunque la delusione del finlandese che nel week end monegasco è stato perfetto, sin dalle qualifiche.
E’ vero anche che se Raikkonen avesse voluto difendersi dall’overcut, avrebbe dovuto spingere di più in precedenza per creare un maggior divario tra sé e Vettel ed essere più incisivo nelle fasi di doppiaggio.
Va comunque riconosciuto a Vettel che ha realizzato quei due o tre giri a livello di record che l’hanno portato al sorpasso.
D’altronde Raikkonen non poteva aspettarsi che Vettel non approfittasse della situazione; il tedesco fa parte di quella razza, i cannibali, che sono pronti ad azzannare l’avversario anche, e forse ancor di più, quando questi è il compagno di team. In Ferrari è stato così con Schumacher e poi con Alonso, ne sanno qualcosa Barrichello e Massa.
Per quanto riguarda la Mercedes indubbiamente la soluzione del passo lungo può averla penalizzata sul particolare circuito di Montecarlo ma, fatto piuttosto grave, è emersa ancora una volta la difficoltà nel mettere in temperatura le gomme, segno che in assenza di un significativo apporto dell’aerodinamica il grip meccanico è alquanto scarso.
Infine un cenno al circuito di Montecarlo che ormai definire anacronistico è un eufemismo, basti pensare che quest’anno hanno dovuto allargare, per quanto possibile, la carreggiata a causa delle aumentate dimensioni in larghezza delle nuove monoposto.
L’impossibilità del sorpasso in pista riduce la corsa ad un noioso serpentone che non dice quasi nulla né da un punto di vista agonistico né tantomeno da un punto di vista tecnico.
L’appuntamento è per il GP del Canadà dell’11 giugno.