Purtroppo si. Nell’anno in cui la Ferrari ha recuperato il gap che aveva nei confronti della Mercedes, per cui era lecito aspettarsi gare combattute (ed effettivamente le prime gare hanno lasciato ben sperare), abbiamo assistito all’ennesima gara in cui una Mercedes conquista la testa della corsa alla prima curva con gli altri ad allinearsi alle sue spalle e così avanti fino alla fine senza nessun sorpasso determinante ai fini della classifica finale.
E non è servito neanche l’ingresso della Safety Car, entrata al secondo giro a seguito di un incidente che ha coinvolto la Haas di Grosjean e la Renault di Palmer, a influenzare l’esito della gara.
E tutto ciò nonostante una prima fila tutta Ferrari ed i guai della prima guida Mercedes, Hamilton.
Infatti i due ferraristi, forse emozionati per una prima fila tutta rossa che non si vedeva dal 2008, allo start si sono fatti infilare da Bottas che partiva dietro di loro. In realtà la Mercedes di Bottas ha avuto una progressione impressionante sulla quale è opportuno che i tecnici Ferrari facciano qualche riflessione.
Comunque questo è il fascino delle corse, nessun risultato è mai scontato; come si dice nell’ambiente “le gare si vincono al traguardo sotto la bandiera a scacchi”.
Ricordiamo qui i momenti salienti della gara.
Alonso (gli auguriamo tutto il bene per Indianapolis) si ritira per un guasto alla PU già nel giro di allineamento. Per spostare la sua McLaren si impone un nuovo giro di formazione.
Finalmente la partenza con l’eccezionale scatto di Bottas ma è subito Safety Car, come abbiamo già accennato più sopra.
Alla ripartenza si forma il trenino Bottas, Vettel, Raikkonen, Hamilton, Verstappen che finirà nell’ordine. Quest’ordine non sarà sconvolto neanche dai problemi di PU e di set-up di Hamilton che non riesce a fare i tempi di Bottas.
Vettel si è affidato ancora una volta alla strategia dell’overcut ma questa volta non gli è riuscita.
Inutile parlare degli altri il cui divario dai primi quattro si è ulteriormente ampliato; neanche i guai della McLaren/Honda fanno più notizia.
Nel corso della gara si sono registrate differenze di velocità tra le Mercedes e le Ferrari dell’ordine di 12/13 Km/h, differenza poi recuperata nel finale di gara. E’ presumibile che la Ferrari, avendo scelto una configurazione con alto carico aerodinamico, abbia temuto un eccessivo consumo di carburante e che di conseguenza nella prima metà di gara abbia utilizzato mappature risparmiose.
Nel finale di gara abbiamo assistito ad una spettacolare rimonta di Vettel che però Bottas, con gran sangue freddo, a tenuto a bada.
Probabilmente Vettel e i suoi strateghi del muretto Ferrari hanno atteso troppo, forse fidando in un maggior degrado delle gomme di Bottas.
E, anche se a meno di due giri dalla fine, c’è stata una incomprensione con Massa in fase di doppiaggio, non credo che Vettel sarebbe riuscito a superare in extremis Bottas.
Per concludere, è vero che una rondine non fa primavera (Bottas ha un feeling particolare con questo circuito sul quale ha offerto sempre ottime prestazioni) ma è pur vero che il finlandese ha guidato molto bene controllando la corsa dall’inizio alla fine, concedendosi solo una piccola sbavatura in una staccata un po’ lunga. Aspettiamo la conferma.
Appuntamento in Spagna il 14 maggio.