L’idea di questa che diventerà in breve tempo una “cult car” fu di Lee Jacocca, l’allora Presidente della Ford mentre il merito della sua realizzazione va ascritto a Don Frey, capo progettista.
Inizialmente avevano optato per il nome COUGAR (Puma) ma poi fu scelto MUSTANG, il cavallo delle praterie americane; probabilmente con un pensiero rivolto al cavallino di Maranello.
Anche lo stemma scelto inizialmente era diverso; si era infatti pensato ad una testa di cavallo ma poi la decisione cadde sul famoso cavallino lanciato al galoppo ventre a terra, che ben conosciamo.
La produzione iniziò il 9 marzo 1964; un mese dopo vennero messe in vendita le versioni Hardtop Coupè e Convertibile; il 17 agosto arrivò anche la versione Fastback e poi arriveranno le più performanti versioni motorizzate V8. Nel primo giorno di commercializzazione arrivarono 22.000 prenotazioni; nel primo anno furono prodotte 418.812 Mustang, un record.
La versione base montava il motore della Ford Falcon, un 6 cilindri in linea di 2800cc.
Molto del fascino della Mustang derivava dalla lista degli optional disponibili che rendeva possibile realizzare quasi una vettura su misura per ogni cliente.
A titolo promozionale una speciale versione della Mustang fu utilizzata come pace-car alla 500 miglia di Indianapolis.
Il fenomeno Mustang determinò la nascita di una nuova tipologia di auto, le “pony car“, vetture di concezione sportiva vagamente ispirata alle Gran Turismo europee, italiane in particolare caratterizzate da motori potenti montati su vetture compatte (secondo gli standard americani) in modo da favorire il rapporto peso/potenza a vantaggio delle prestazioni; per questa caratteristica venivano definite anche “muscle car”.