Riguardo a quella misteriosa scatola di carbonio posizionata sotto il codino della Desmosedici, una sola cosa sembrerebbe (quando si parla di prototipi della massima categoria motociclistica il condizionale è sempre d’obbligo) certa e cioè che non nasconde nessun marchingegno misterioso ma che in essa sia concentrata buona parte dell’elettronica.
La funzione dunque sarebbe quella di spostare verso la parte alta/posteriore i pesi così da ottenere benefici effetti in curva. Ma un posizionamento così estremo dei pesi potrebbe anche avere l’effetto di smorzare le vibrazioni derivanti dal chattering.
E se molto più semplicemente è stato spostato del materiale dalla zona del cupolino per fare spazio per qualche dispositivo aerodinamico in sostituzione delle alette?
Insomma, di più non è dato sapere, e forse mai si saprà.
Una cosa però è certa: durante i test di Valencia ai box della Ducati era presente il tecnico Robin Tuluie, specialista dei fenomeni vibratori, noto per essere stato il capo del Dipartimento Ricerca e Sviluppo della Renault quando, nel 2005, questa adottò sulla monoposto Campione del Mondo di Alonso i Mass Damper e avrebbe prestato la propria consulenza in materia anche alla Yamaha.
Naturalmente non so se questa presenza sia direttamente legata alla funzione del misterioso scatolotto.