La Alfa Romeo Canguro è una Concept Car realizzata dalla carrozzeria Bertone nel 1964 partendo dalla base della Giulia TZ (Tubolare Zagato).
La vettura ha un telaio in tubi (da cui la “T” della sigla); il motore 1600 cc 4 cilindri in linea è disposto longitudinalmente dietro l’assale anteriore, come altre GT di prestigio dell’epoca come la Ferrari GTO, la Bizzarrini 5300 GT e la Jaguar E.
La potenza erogata è pari a 170CV a 7500 giri/minuto; cambio manuale a 5 rapporti, trazione posteriore; il disegno della carrozzeria fu assegnato a Giorgetto Giugiaro, all’epoca designer in forza alla Bertone.
Il prototipo fu presentato al Salone dell’Automobile di Torino nel 1964; purtroppo durante un test per la stampa specializzata sulla pista di Monza andò distrutto.
Il progetto venne poi abbandonato perché giudicato troppo costoso e dalle caratteristiche sportive troppo estreme per una produzione in serie, ma da quell’idea partì lo studio della Montreal.
Il relitto della Canguro rimase per una decina d’anni abbandonato in un deposito fino a quando fu scoperto ed acquistato per una cifra irrisoria da un collezionista tedesco con l’intento di restaurarlo. L’assenza del motore e di molte parti meccaniche e di carrozzeria rese piuttosto complesso il restauro che perciò passo più volte di mano tra vari collezionisti, fino all’ultimo, un giapponese, che riuscì a portare a termine la costosa opera di restauro con il concorso della consulenza del Museo Storico Alfa Romeo. Il lavoro fu assegnato alla Cecomp (Centro Esperienze Costruzione Modelli e Prototipi) di La Loggia (TO) e fu completato giusto in tempo per poter esporre la vettura in pubblico nel 2005 al concorso d’eleganza Villa d’Este.