Se avessimo dovuto commentare i primi 68 giri del Gran Premio ci sarebbero mancati argomenti interessanti da trattare (come al solito, direi).
Per fortuna le scaramucce tra Verstappen, Vettel e Ricciardo hanno animato le battute finali della gara e non è mancato l’apporto dei commissari sportivi che con la loro indecisione hanno regalato un po’ di suspense all’esito della gara.
Questi i fatti.
Al giro 69 Vettel, in decisa rimonta, prova a passare Verstappen; l’olandese, nel tentativo di resistere, va lungo e taglia la chicane ma, nonostante il conseguente invito dai box di far passare Vettel, non cede la posizione. L’ostruzionismo dell’olandese favorisce il rientro di Ricciardo costringendo Vettel ad una dura difesa con cambio di traiettoria in fase di frenata, comportamento vietatissimo proprio su richiesta dei top riders.
Il post gara è un festival di accuse e controaccuse spesso molto più che pungenti con Vettel che accusa Verstappen, Ricciardo che accusa Vettel e Verstappen che non le manda a dire a Vettel.
A questo punto inizia la farsa con i piloti che, dopo aver girato in tondo senza sapere in che posizione si trovavano mentre gli strateghi ed i burocrati discutevano, salgono e scendono dal podio.
Viene prima penalizzato con 5 secondi Verstappen che viene perciò cortesemente invitato a scendere dal podio per cederlo a Vettel ma circa due ore dopo, è notte in Italia, arriva la clamorosa penalizzazione di Vettel: il tedesco viene penalizzato con 10 secondi che lo arretrano al 5° posto. Il terzo posto va così a Ricciardo, con Verstappen quarto.
Ma non finisce qui; c’è ancora un retroscena.
Horner, team principal della Red Bull, dichiara: “La manovra di Verstappen non è stata diversa da quella che Hamilton ha fatto dopo il via. Abbiamo chiesto chiarimenti alla direzione gara e ci hanno risposto che volevano vedere le immagini. Ecco perché Max non si è tolto…”
Se ne deduce che Max Verstappen ha di fatto obbedito alle indicazioni del team non cedendo la terza posizione a Sebastian Vettel.
Ritornando al taglio di Hamilton al via, sembra che i commissari di gara non lo avrebbero penalizzato perché la telemetria della Mercedes avrebbe dimostrato che in quel frangente Hamilton ha rallentato a sufficienza per non trarre vantaggio dal taglio.
Hamilton vince così la sua la 51esima gara portandosi alla pari con Prost e si porta a 19 punti da Rosberg; ma nelle prossime due gare non gli basterà arrivare sempre primo se Rosberg farà sempre secondo, combinazione non impossibile, anzi molto probabile.
Anche la Mercedes segna un record con 17 vittorie in una singola stagione.
La Red Bull, che si è avvicinata molto alla Mercedes, consolida la sua seconda posizione nel campionato costruttori e conferma il buon andamento del campionato con il terzo posto di Ricciardo dietro alla imprendibile coppia di piloti della Mercedes.
Non tutto appare logico e giusto, innanzitutto perché la manovra di Vettel su Ricciardo non sembrava oltre il limite ed inoltre perché Vettel ha subito una penalizzazione tale che ha favorito proprio Verstappen che lo aveva ostacolato e costretto di conseguenza ad una situazione difficile con Ricciardo.
Questa situazione, unitamente alla scarsa competitività della monoposto di Maranello, ha sicuramente influito sullo stato d’animo di Vettel che se l’è presa un po’ con tutti: Alonso, Vettel, Massa, Verstappen, i doppiati e persino il direttore di gara Charlie Whiting hanno avuto la loro dose di insulti.
Le parole offensive che Vettel ha rivolto a Charlie Whiting avranno avuto il loro peso nella penalizzazione? Oppure la Ferrari ha perso il peso politico che aveva ai tempi di Montezemolo?
Comunque consoliamoci per aver visto una Ferrari competitiva anche se penalizzata dal traffico e dalle vicende rocambolesche della gara.
In definitiva, se non ci avete capito molto, ecco la classifica finale del Gran Premio:
- Hamilton
- Rosberg
- Ricciardo
- Verstappen
- Vettel
- Raikkonen
Prossimi ormai alla fine di questo più che deludente campionato della Ferrari, chiudo queste note ricordando le parole che il Presidente Marchionne pronunciò nel marzo 2016: <<In Australia per vincere. Proveremo a vincere il mondiale subito>>.