L’esito della gara di Suzuka potrebbe essere decisivo ai fini del Campionato infatti ora Rosberg, a 4 gare dal termine, ha 33 punti di vantaggio su Hamilton.
In una ipotesi, del tutto teorica, di 4 doppiette con Hamilton sempre davanti a Rosberg, questi si aggiudicherebbe il titolo con ancora 5 punti di vantaggio.
Naturalmente qualunque altro scenario è possibile finché l’aritmetica non darà ragione al tedesco.
Per l’ennesima volta Hamilton toppa la partenza; sembrava a causa della chiazza d’umido sulla piazzola di partenza ma invece è stato Lewis che ha sbagliato lo stacco della frizione restando praticamente piantato sul posto. Ma anche dopo non ha entusiasmato; almeno nella prima parte di gara sembrava l’Hamilton che perse il titolo mondiale all’ultima gara nel 2007. Ma con la differenza che allora era un debuttante che si contendeva il titolo con Raikkonen.
Detto di Hamilton e Rosberg, dobbiamo ancora una volta spendere parole di elogio per la prestazione di Verstappen, secondo al traguardo.
Prestazioni ancora altalenanti alla Ferrari alla ricerca del risultato con strategie alternative che a volte non danno l’esito sperato. Se a questo aggiungiamo una certa cronica inaffidabilità, specialmente del cambio, i risultati sono quelli che vediamo.
Deludente la Mc Laren che nelle ultime gare aveva evidenziato significativi segni di ripresa ed invece ha deluso proprio in casa della Honda.
Infine il caso del reclamo a Verstappen.
Alla fine del penultimo giro Hamilton, in uscita dalla 130R riesce a portarsi molto vicino a Verstappen in prossimità della staccata della chicane, un punto estremamente favorevole per un attacco.
Hamilton punta Verstappen sulla destra ma l’olandese, pur essendo già in fase di frenata, scarta a coprire il varco costringendo Hamilton a scartare verso sinistra arrivando lungo alla chicane.
Va ricordato che Verstappen è spesso stato criticato da altri piloti per questo genere di manovre difensive, e a buona ragione. Sono infatti manovre scorrette ma soprattutto pericolose. Qualche avvocato difensore sosteneva che c’era stato un solo cambio di traiettoria, ma questa non è l’unica regola in F1 e ce ne sono altre che puniscono i comportamenti pericolosi.
La Mercedes ha inoltrato una “protesta formale” alle 18,30, cioè a gara conclusa da un pezzo. Nel loro ricorso i responsabili del team hanno fatto riferimento all’articolo 27.5 del regolamento sportivo che punisce la guida “erratica” o pericolosa. Ma i commissari non hanno potuto ascoltare i piloti in merito in quanto sia Lewis che Max avevano già lasciato il circuito. Quindi hanno deciso di rinviare le decisioni in merito al prossimo GP di Austin.
Però Hamilton, informato del ricorso ha chiesto al team di lasciar perdere inducendo la Mercedes a ritirare il reclamo.
Arrivederci ad Austin, fra due settimane.