Non voglio dare credito alle insinuanti dichiarazioni di Hamilton (“Se il potere superiore non mi vuole campione, l’accetterò”) ma è indubbiamente strano che, con tutti i sensori di cui sono dotate le monoposto attuali e la telemetria che dà informazioni in tempo reale, non ci sia stato nessun preavviso. In altre occasioni abbiamo spesso sentito radio box che invitava il proprio pilota a fermarsi prima di combinare guai grossi.
Questa volta Vettel ha fatto la frittata cercando di infilarsi alla prima curva. Ovviamente, come si dice in questi casi, chi la fa l’aspetti e si è beccato una serie di critiche ed una penalizzazione da scontare in griglia al prossimo GP del Giappone.
A pagarne le conseguenze lo stesso Vettel con una sospensione divelta, e conseguente ritiro, e Rosberg che è dovuto ripartire dalla coda della corsa per lanciarsi in una forsennata rimonta. Parzialmente coinvolto Verstappen che è riuscito ad evitare l’impatto.
Quasi scontate le dichiarazioni degli interessati.
Alquanto contrariato, ovviamente, Rosberg: <<Era fuori controllo, è andato dentro troppo forte, anche noi eravamo sul limite, era un missile all’interno e infatti non ha tenuto, è andato dritto, non bello da parte sua perché entrare così alla prima curva mi ha rovinato la gara (e la sua, aggiungo io).>>
Non ha usato mezzi termini Niki Lauda: <<Vettel è matto. Quando Verstappen ha fatto la stessa cosa a Spa tutti hanno detto: lui è matto. Vettel oggi ha causato lo stesso problema perché ha frenato troppo tardi e ha spinto via Nico. Errore di Seb, facile. Ha perso punti importanti perché ha finito la corsa dopo 300 metri e anche per Nico è stato un disastro.>>
E, naturalmente, Verstappen: “Sebastian è pazzo, è andato addosso a Rosberg come un idiota!”
Si ha comunque l’impressione che Vettel sia un pilota sull’orlo di una crisi di nervi.
E come dargli torto. Purtroppo dobbiamo registrare una Ferrari in totale impasse tecnica che non riesce ad approfittare dei guai tecnici (rottura del motore di Hamilton) della strapotente Mercedes e nemmeno delle vicende di gara con Rosberg prima in testa-coda e poi penalizzato di 10” per un sorpasso azzardato su Raikkonen che è arrivato comunque alle spalle del tedesco.
E’ invece la Red Bull che si impadronisce del ruolo di primo challenger della Mercedes, ruolo che spettava “d’ufficio” alle monoposto di Maranello.
Promettente invece la crescita della McLaren con Alonso che, da ultimo in griglia, arriva 7° al traguardo.
Infine una considerazione personale un po’ tendenziosa sulla Mercedes: nonostante l’attuale formula tecnica sia ormai matura al punto che ci si aspetterebbero delle prestazioni plafonate con un sostanziale equilibrio almeno tra le squadre più forti, la superiorità delle Frecce d’argento appare quantomeno imbarazzante se non addirittura sospetta. Vedremo se con i nuovi regolamenti qualcosa cambierà.
GP DELLA MALESIA – ORDINE D’ARRIVO
1 Daniel Ricciardo RED BULL RACING
2 Max Verstappen RED BULL RACING
3 Nico Rosberg MERCEDES
4 Kimi Räikkönen FERRARI
5 Valtteri Bottas WILLIAMS MERCEDES
6 Sergio Perez FORCE INDIA MERCEDES
7 Fernando Alonso MCLAREN HONDA
8 Nico Hulkenberg FORCE INDIA MERCEDES
9 Jenson Button MCLAREN HONDA
10 Jolyon Palmer RENAULT